La Milizia dell’Immacolata-Marche ha organizzato un week-end di spiritualità in questo periodo quaresimale, un tempo forte del nostro cammino cristiano, un tempo di conversione nel quale possiamo guardarci dentro per vedere la nostra autenticità nella sequela di Gesù … ma un tempo in cui possiamo incontrare la Misericordia del Padre attraverso Gesù e la guida della nostra Mamma Celeste.

Nel nostro week-end di spiritualità siamo stati guidati da p. Mauro De Filippis Assistente Nazionale della M.I., il quale ci ha suggerito di riflettere sul tema “Cento anni di missione: un anno per riflettere e ripartire con fiducia e forza”.

I nostri gruppi hanno dato una buona risposta alla proposta di trascorrere insieme due giorni di intensa contemplazione in preghiera e fraternità.

In tutto hanno partecipato 30 persone all’intero week – end spirituale, 30 persone che hanno partecipato all’intera giornata di Sabato e 12 persone che hanno aderito alla giornata di Domenica.

Sabato 4 Marzo ci siamo ritrovati nella Casa di spiritualità di San Giovanni Bosco, da qui in pellegrinaggio, ci siamo recati a far visita alla Santa Casa di Loreto, per celebrare la Santa Messa nella Cappella del Crocifisso. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da p. Mauro De Filippis Assistente Nazionale della M.I. con i concelebranti p. Sergio Cognigni Assistente Regionale della M.I. Marche, l’Assistente del gruppo di Osimo p. Paolo Bocci e don Paul Tshiaponyi Lukanda parroco della Diocesi di Ancona.

Nell’Omelia p. Mauro De Filippis ci ricorda che siamo entrati nel cammino della Quaresima, la quale ci condurrà alla Pasqua dove celebreremo la vittoria di Cristo. Ma ora siamo chiamati a fare questo percorso di profonda meditazione interiore, nel quale Gesù ci ricorda che “… non di solo pane vive l’uomo, ma della Parola di Dio …”.

Gesù con la Sua Parola ci indica il cammino da percorrere … un cammino nel quale siamo immersi nella “battaglia”, la quale va affrontata non come penitenti, ma con la riflessione della Parola di Dio.

Noi abbiamo appena vissuto la giornata liturgica delle Ceneri, nella quale abbiamo ricevuto la polvere sul nostro capo chinato … gesto questo che deve corrispondere ad un atteggiamento interiore di umiltà. Lo stesso p. Kolbe ci ha insegnato l’importanza dell’umiltà, la quale va riscoperta con l’aiuto della Parola di Dio che ci rivela ciò che siamo veramente e, in questo tempo, siamo invitati a guardarci dentro senza paura per vedere ciò che siamo.

Una volta che abbiamo fatto luce su noi stessi, dobbiamo cercare di far male alla nostra vecchia personalità per rivestirla con quella nuova fatta a immagine del Cristo.

Molto bella nel Vangelo è l’immagine di Gesù che vede il pubblicano nella e con la sua storia così come vede ognuno di noi con occhio penetrante … è l’inizio dell’intervento di Dio sulla nostra vita … l’uomo è chiamato solo a dare la sua disponibilità.

Gesù ci chiede “… seguimi …”. In questo tempo mettere al primo posto Cristo è l’atteggiamento giusto da seguire.

Il gesto della Quaresima è il dito puntato contro noi stessi e non verso l’altro, perché per primi dobbiamo convertire il nostro cuore.

Chiediamo aiuto alla Vergine, alla piccola e umile Maria di aiutarci in questo cammino di conversione … ricordandoci la bellezza di riconoscersi peccatori perché Cristo è nato per noi … per redimerci e guarire.

Al termine, siamo rientrati nella Casa di spiritualità per vivere un momento di convivialità.

Alle 15.30 ci siamo riuniti nella sala conferenze per ascoltare la catechesi di p. Mauro De Filippis sul tema “Cento anni di missione: un anno per riflettere e ripartire con fiducia e forza”. Prima di iniziare l’ascolto, il nostro Presidente Regionale Giovanni Gentilini ringrazia di cuore tutti i gruppi M.I. presenti e l’ospite Simona Torti Presidente M.I. di Foligno.

Egli ci comunica alcune iniziative regionali, in particolare:

1)      L’arrivo nella Diocesi di Ancona – Osimo della Reliquia di Santa Bernadette dal 27 al 30 Marzo 2017;

2)      I Pellegrinaggi a Medjugorje che si terranno nei periodi:

  • 31/05/2017 – 05/06/2017 ;
  • 14/08/2017 – 17/08/2017;
  • 29/09/2017 – 03/10/2017;
  • 30/12/2017 – 02/01/2018

3)      Il Pellegrinaggio a Fatima che potrebbe tenersi in una delle seguenti date:

  • 28/06/2017 – 02/07/2017;
  • 05/07/2017 – 09/07/2017.

4)      Il Centenario della nostra fondazione a Roma dal 15 al 18 Ottobre 2017.

Il Presidente Regionale sottolinea che tutte queste proposte vengono offerte per la crescita personale nel nostro cammino di fede. Inoltre, insite sull’importanza che noi militi conosciamo il nostro fondatore acquistando gli Scritti e abbonandoci al Cavaliere, rivista che p. Kolbe amava in modo particolare.

Egli ci ricorda che p. Kolbe, come noi, era legato alla città di Loreto tanto che venne a far visita alla Santa Casa per ringraziare Maria per il Suo materno aiuto, così come era legato a Lourdes, in quanto grazie all’acqua miracolosa, guarì dalla cancrena a un dito che poteva impedirgli di divenire Sacerdote.

Noi militi siamo legati anche a Fatima, in quanto qui Maria chiese la Consacrazione e, p. Kolbe con altri 6 confratelli, fondarono la Milizia dell’Immacolata il 16 Ottobre 1917, la cui condizione essenziale per farne parte è proprio la Consacrazione personale all’Immacolata.

San Massimiliano Maria Kolbe fondò la Milizia dell’Immacolata con lo scopo di portare a Dio tutte le persone lontane, in particolare i massoni, gli atei e gli scismatici.

Egli desiderava, per amore di Maria, morire martire e che le sue ceneri venissero sparse per raggiungere ogni luogo del mondo … l’Immacolata accolse la sua preghiera … Kolbe donò la sua vita in un campo di concentramento … venne bruciato nei forni crematori … le sue ceneri furono sparse e raggiunsero ogni luogo del mondo.

E allora “ Viva l’Immacolata!”

Terminato l’intervento del Presidente Regionale Giovanni Gentilini, inizia la catechesi p. Mauro De Filippis, il quale pone l’accento sulla disponibilità dell’uomo e, in particolare del milite.

In questo centenario siamo chiamati a vivere il nostro ideale in armonia con le direttive della Chiesa perché noi siamo della Chiesa … viviamo nella Chiesa … viviamo per la Chiesa. Noi siamo i tralci che possono vivere se solo restiamo legati alla Chiesa che è Madre.

Papa Francesco, nella sua lettera scritta in occasione della Quaresima, afferma che come cristiani siamo chiamati a camminare nel mondo come missionari per non essere mediocri. Noi della M.I. dobbiamo camminare incarnando il nostro ideale per non essere militi mediocri.

Nel nostro cammino di fede ciò che è importante è coltivare la spiritualità con la Parola di Dio.

Nella Parabola del povero Lazzaro e il ricco epulone, Lazzaro ci insegna che l’altro è un dono … per p. Kolbe l’altro è colui che va servito.

Chiediamoci “Per noi chi è l’altro?”

L’altro è colui che ci mette in discussione … che ci invita a convertirci nel cuore … a cambiare vita.

Chi è il milite?

Il milite è colui che si apre all’altro imitando il proprio fondatore … imitando la Vergine. Ogni persona è un dono sia nostro vicino che lontano … il mio gruppo è aperto a questo? E la mia casa?

Ogni vita è un dono che merita rispetto, accoglienza e amore.

Padre Kolbe è l’uomo dagli occhi penetranti … gli occhi devono sapere vedere e scrutare i segni dei tempi. Egli di fronte alla sfrontatezza dei tempi rispose fondando la Milizia dell’Immacolata per portare tutti alla santificazione.

Noi militi siamo chiamati a vedere cosa succede nel nostro tempo per intervenire con l’atteggiamento giusto … siamo chiamati ad essere missionari … la Chiesa o è missionaria o non è Chiesa!

I gruppi M.I. non devono essere chiusi, ma aperti alla missionarietà … devono ricercare la gloria di Dio attraverso la missione.

La M.I. non contempla la pigrizia, ma deve soffrire e lavorare per la santificazione di tutti.

Oggi il nostro mondo non vuole soffrire perché non è capace di soffrire.

Dovremmo porci la domanda “Perché vivi?”

Viviamo per amare in modo operoso. Padre Kolbe diceva sempre … Solo l’amore crea! E’ questo il nostro ideale.

Lo scopo che persegue il milite è lo stesso che persegue Maria … l’impegno missionario.

Per raggiungere questo scopo l’Immacolata non si attiva di persona, ma chiama noi … usa noi come suoi strumenti. Allora chiediamoci “Come mi sta impegnando Maria per raggiungere questo scopo?”.

Padre Kolbe lavorava freneticamente nonostante la sua malattia e Noi? Come viviamo la nostra malattia = impedimenti?

Noi siamo chiamati a lavorare a tutto campo , per testimoniare il nostro ideale … sempre … in ogni situazione … con ogni persona.

Padre Kolbe ci insegna che l’umiltà è ciò che ci permette di ottenere dei frutti.

Essere dei consacrati significa essere umili e per il mondo significa essere fessi! Ma noi siamo chiamati a testimoniare con una degna condotta di vita … sempre … in ogni situazione.

La missione della M.I. è quella di uscire per andare nelle periferie, ma quali periferie sto visitando? Spesso noi restiamo chiusi all’interno dei nostri gruppi con la scusante che si è fatto sempre così.

Padre Kolbe ci insegna che noi dobbiamo testimoniare di essere militi con la vita … nella nostra vita, non semplicemente dire che lo siamo. Le persone devono riconoscerci per quello che facciamo, come disse Gesù “… vi riconosceranno dall’amore che avrete l’uno per l’altro …”.

Esistono tre ambiti della missionarietà:

1)      Mistero: è importante che i militi si formino attraverso catechesi sempre più profonde … che toccano le corde più intime della nostra spiritualità. La formazione si fa mettendo al centro la Parola di Dio. La formazione è la dimensione ecclesiale della fede della Chiesa cattolica e noi siamo Chiesa.

2)      Celebrazione: p. Kolbe attribuiva molta importanza ai Sacramenti e noi siamo chiamati a viverli quotidianamente attraverso l’Eucaristia, la Confessione e la Preghiera.

3)      Vita : siamo chiamati a vivere la carità nella nostra quotidianità lì dove Dio ci chiama … in ogni luogo. Padre Kolbe asseriva che il milite come un pioniere deve trovarsi in ogni ambito della società: nelle scuole e centri educativi, nelle biblioteche, nelle arti, nella politica, ecc. La M.I. deve impregnare ogni ambito con uno spirito sano, attraverso l’incarnazione dell’ideale kolbiano con l’aiuto e l’intercessione dell’Immacolata.

In un mondo confuso come il nostro, il milite deve manifestare le attitudini mariane come la tenerezza e l’amorevolezza. Padre Kolbe era della convinzione che Maria, come corredentrice, ispira e guida la nostra missione.

Il fine della Consacrazione all’Immacolata è quello di mettersi in armonia con la volontà di Maria e attraverso Lei con quella di Gesù.

Un milite , se veramente mette in pratica l’insegnamento di p. Kolbe, non può non esercitare un influsso sull’ambiente circostante, se così non fosse, vorrebbe dire che non si è fatto abbastanza.

Un milite non disprezzerà mai l’altro, bensì lo metterà prima di sé … di fronte all’altro Gesù diceva “prima tu” … Kolbe diceva “prima tu”.

La Consacrazione ci ricorda che noi siamo nel mondo, ma non del mondo.

San Paolo ci dice che l’amore di Cristo ci invita ad uscire da noi stessi e a condividere con l’altro … allora apriamo i nostri gruppi … invitiamo le persone a venire con noi … siamo missionari. Manteniamo nei gruppi la storia … facciamo rimanere ciò che accade, perché la storia ci interpella e ci fa progredire.

Abbiamo nella vita occhi penetranti!

Una volta terminata la catechesi di p. Mauro De Filippis , sulla base degli spunti e dei quesiti da lui suggerite ci siamo recati in Cappella per vivere un momento di Adorazione personale. In seguito, abbiamo recitato i Vespri guidati da p. Sergio Cognigni, al termine dei quali abbiamo vissuto un momento di convivialità e di fraternità visionando un film “Miracoli dal cielo”, nel quale si è messo in risalto il potere della fede e della preghiera comunitaria sperimentato da una famiglia abbattuta dal dolore, la quale ha compreso che ogni cosa … ogni persona incontrata è un piccolo miracolo nella nostra vita.

Nella giornata di Domenica 5 Marzo ci siamo ritrovati nella Cappella per recitare le Lodi mattutine guidate da p. Sergio Cognigni, a seguire ci siamo trasferiti nella sala conferenze per riprendere i lavori.

Prende la parola il Presidente Regionale Giovanni Gentilini, in quanto ci dà delle comunicazioni:

1)      Pellegrinaggio in Polonia organizzato dalle Missionarie dell’Immacolata – PK dal 25 Luglio al 2 Agosto;

2)      Il Presidente ci ricorda che i gruppi dell’Area del S. Vicino sono stati danneggiati dal terremoto, per cui le Missionarie dell’Immacolata – PK hanno pensato di fare la vendita delle barrette di cioccolata al costo di €. 5,00 cada una, il cui ricavato andrà per la costruzione di un Asilo nella città di San Severino Marche. P. Sergio Cognigni invita l’assemblea a prenderci l’impegno di collaborare tutti insieme per la riuscita di questa iniziativa benefica.

All’unanimità l’assemblea decide di collaborare per la vendita delle barrette di cioccolata a scopo benefico.

Il Presidente presenta il giornalino redatto dal gruppo M.I. di Tolentino e invita i presenti e il Centro Regionale a seguire l’esempio dei nostri fratelli. P. Sergio Cognigni sottolinea che ogni gruppo deve tenere un registro delle attività che annualmente svolge.

Terminate le comunicazioni, il Presidente Regionale invita i presenti a dare un feedback riguardo l’esperienza fatta nella giornata di ieri … le risonanze che abbiamo avuto nel nostro cuore.

Padre Sergio Cognigni ripropone alcune affermazioni e domande che sono scaturite dalla catechesi di p. Mauro De Filippis e che ci possono aiutare in questo momento di riflessione:

  • Non accontentiamoci di una vita mediocre;
  • Un dono da servire non una persona da cui difendersi;
  • La M.I. è nata in mezzo al caos creato dalla massoneria;
  • Essere militi significa lavorare e soffrire per l’Immacolata … bruciare d’amore per Lei … sentirsi interpellati da Dio;
  • In che cosa ti sta coinvolgendo la M.I.?
  • La tua salute, la tua famiglia ti sono di impedimento o sono un motivo in più per lottare?
  • Ti interessa essere un Consacrato all’Immacolata?
  • Come porta frutto essere militi? Chi mi vede mi riconosce come tale? Ha desiderio di seguirmi?

 

Egli ci chiede se consideriamo veramente la Consacrazione come il dono più bello che possiamo fare al nostro prossimo. Inoltre, sottolinea che nelle Marche ci sono molti gruppi, ma non c’è in essi il fuoco dell’Amore … quell’amore che ci spinge a lavorare e soffrire per la causa dell’Immacolata.

Prende la parola Annarita Cespi responsabile della M.I. di Tolentino e dice di sentire il cuore sanguinare per l’Immacolata … si sente tiepida … c’è un grande desiderio ma tanta fragilità … ma non dobbiamo scoraggiarci, bensì aprire il cuore a Maria e farsi guidare. Nel suo gruppo va tutto bene, il problema sta fuori di esso dove si sente di non aver testimoniato come Kolbe ci ha insegnato.

Antonella Salvucci consigliera del gruppo M.I. di Tolentino è rimasta colpita dal gesto di puntare il dito verso di sé piuttosto che verso l’altro … in questo sente di aver mancato.

Interviene p. Sergio Cognigni affermando che è facile puntare il dito verso l’altro, ma il milite non è questo … il milite è quello che in modo propositivo e positivo porta l’amore di Dio al mondo in prima persona.

Non cadiamo nella trappola di demotivare la Chiesa con il parlare di scandali o con il divenire sostenitori di regole rigide … Gesù ha portato l’amore e con essa ha completato la Legge. Noi siamo chiamati a fare per primi, non guardiamo il male dell’altro, facciamo noi il bene e diamo testimonianza … non giudicare ma prendere su di sé!

PadreMauro de Filippis risponde sottolineando che Gesù guarda il positivo … non guarda il peccatore, ma quello che lui potrebbe essere … diventare … il nostro problema è che noi non ci fidiamo dell’altro. Gesù ci insegna che dobbiamo amare e pregare per i nostri nemici … il problema è che dobbiamo convertirci.

Nella società manca i segni concreti della nostra fede, allora come militi dobbiamo imparare a fidarci e ha portare la nostra fede lì dove ci troviamo.

Interviene Maria Antonietta Solofra consigliera del gruppo M.I. di Ancona, la quale dice di essere stata colpita da due parole: pochezza/umiltà e affidamento. Nell’Omelia di p. Mauro De Filippis è rimasta colpita dal fatto che la casa di Maria era situata alla fine di tutte le altre per indicare la sua umiltà,quell’umiltà che ci ha insegnato anche Kolbe e con la quale ha affrontato tutto nella sua vita rendendola grande e fruttuosa per il bene dell’altro. Tutto ciò le ha ricordato l’affidamento di se stessa in un momento difficile della sua vita dove ha sperimentato la guida di Maria. L’insegnamento più grande per noi è l’affidamento di Maria al Padre e di Kolbe a Lei … affidamento che ha permesso a Dio di guidarli in ogni momento della loro vita terrena.

A seguire interviene Rita Gattari del gruppo M.I. di Trodica di Morrovalle, la quale ci racconta la sua esperienza di vita, nella quale ha vissuto la straordinaria conversione del marito Stefano Mancini … conversione che nella prova della malattia si è manifestata in tutta la sua autenticità. Ella sottolinea che ogni volta che lui si affida a Maria tutto va per il meglio.

Tutto questo per dire che essere consacrati all’Immacolata è tutta un’altra cosa … ti cambia completamente … cambia la nostra posizione rispetto agli eventi della vita anche quelli più dolorosi da sostenere.

Il Presidente Regionale ringrazia Rita e Stefano per la loro testimonianza e ricorda a tutti che se ci affidiamo a Lei possiamo affrontare anche la sofferenza più grande. Egli rivela che a causa della malattia stava per morire, ma si è abbandonato completamente a Lei … Lei gli ha fatto sentire tutta la Sua tenerezza e le cose si sono nel tempo risolte.

Noi militi siamo chiamati ad abbandonarci completamente a Lei.

Prende la parola Melissa una neo consacrata del gruppo M.I. di Trodica di Morrovalle, la quale afferma che dopo la Consacrazione tante cose nella sua vita sono entrate nella confusione, ma si è resa conto che da essa Maria la stava conducendo in una strada nuova. Ella è rimasta colpita dal fatto che padre Kolbe lottava aldilà della sua malattia e faceva tutto per amore di Lei.

A questo punto parla Stefano Mancini Vicepresidente di Trodica di Morrovalle, il quale asserisce che la Milizia la sente a pelle e cerca di capire come può portare le persone a vivere la bellezza della Consacrazione a Maria. Egli afferma che è necessario avvicinarsi all’altro con delicatezza facendo vedere ciò che realmente si è con le proprie debolezze … l’altro, di fronte all’autenticità, si sente di potersi fidare.

Interviene Beniamino Marinozzi il quale sottolinea l’importanza di ripartire da Cristo affinché riconoscendo in Lui il Salvatore veramente potremo avere la certezza che Egli vincerà, nonostante la nostra società vive nella confusione dobbiamo essere certi che Cristo vincerà … tutto questo richiede profonda riflessione partendo dal prendere in mano il Vangelo di Gesù, con la certezza che è Lui che fa la storia … è Lui che guiderà la mia vita e per questo tutto andrà bene.

Padre Sergio Cognigni ci dice che il Vangelo è vero davvero! Esso ci rivela come le cose sono realmente … vi è contenuta una modalità diversa, nuova di guardare la vita … ma da soli non ci riusciamo abbiamo bisogno dell’aiuto di Maria … della preghiera la quale ci permette di vivere momenti di intimità con Dio dai quali poter acquisire la capacità di vivere tutto come preghiera.

Prende la parola Giulia Pizzonia milite del gruppo M.I. di Osimo, la quale ringrazia Maria sempre nonostante la sua vita è stata continuamente una prova … il dolore per la malattia del marito e della nipotina, ma lei ha sempre affidato tutto a Lei … e grazie a Lei va sempre avanti … con la Sua forza. Conclude dicendo “Grazie Maria dell’amore che mi hai dato”.

Padre Sergio Cognigni ci ricorda che padre Kolbe, quando non aveva da fare, pregava e stava vicino agli ammalati … come militi dobbiamo essere sempre impegnati … in continua missione.

Interviene Maurizia Schifano Presidente del gruppo M.I. di Mogliano, la quale ringrazia Maria per essere qui oggi … lei prega per la conversione di se stessa e della sua famiglia ed è convinta che affidandosi a Maria sicuramente avrà il dono che sta chiedendo … con Lei ci ritroveremo tutti in Paradiso.

Padre Mauro De Filippis sottolinea che non dobbiamo scoraggiarci se i nostri cari non sono praticanti, non sta scritto da nessuna parte che tutti devono andare in Chiesa, ma dobbiamo essere sale e lievito per far fermentare tutta la massa, ciò che è importante è che noi testimoniamo con il nostro stile di vita … essere testimoni … essere sale … l’Immacolata farà tutto il resto intercedendo per noi presso il Figlio.

Papa Francesco, inoltre, ci dice di fare attenzione al chiacchiericcio, il quale si può vincere essendo presenti a se stessi … il milite può cambiare la direzione del discorso.

Il nostro Assistente Nazionale ci ricorda che dobbiamo avere occhi penetranti per saper leggere i segni dei tempi, ma per riuscirci è fondamentale la preghiera. Un altro aspetto importante è vivere la comunione nei gruppi. Padre Kolbe affermava che la preghiera è importante per portare frutto, non serve la penna e l’intelligenza, ma la preghiera e la comunione con i fratelli.

Egli ci consiglia di incontrarci di più, specialmente nei tempi forti … iniziamo ad offrire per avvicinare le persone.

Non esiste il buon milite ma esiste il milite … il milite o lo è o non è milite, per cui siamo chiamati a testimoniarlo in ogni contesto in cui siamo inseriti … in ogni momento.

Inoltre, sottolinea l’importanza della formazione del milite, ma poi questa va applicata nella vita, altrimenti non serve a nulla.

Padre Mauro De Filippis sottolinea la difficoltà a lavorare con i giovani, allora pensiamo come e cosa si può fare … perché qualcosa si può fare.

Il milite deve avere lo zelo il quale lo rende creativo.

Lo scopo della Consacrazione è la missionarietà … non dimentichiamoci mai … siamo missionari.

Una volta conclusa la sua catechesi, egli ci invita a essere più partecipi a livelle del Centro Nazionale, in quanto le Marche non sono presenti. Ora ci sono due impegni Nazionali:

1)      La scuola kolbiana il 6 Maggio 2017;

2)      Il Centenario a Roma dal 15 al 17 Ottobre 2017.

 

Inoltre, sottolinea che essi non sono solo responsabilità del Presidente Regionale, ma tutti sono chiamati a collaborare.

La Milizia dell’Immacolata è un’associazione ecclesiale per cui è chiamata ad essere aperta e flessibile, senza paura del cambiamento.

La Milizia non può essere una persona … se non ci sono persone il problema è che o non ci sono o non ci fidiamo dei militi. Una persona che non lavora si manda via.

Padre Sergio Cognigni e Giovanni Gentilini sottolineano che questo non è possibile dovrebbe essere scritto nel Direttorio Nazionale.

Il momento elettivo è molto importante non può essere fatto di fretta, per cui va invocato lo Spirito e ascoltato.

Noi siamo una famiglia e quando non si dice la verità è un disastro … Gesù ci chiede che il nostro parlare sia “Si si o No no il resto viene dal malvagio”.

Il nostro Assistente Regionale ci ricorda che la Milizia dell’Immacolata delle Marche è una realtà ecclesiale che sta crescendo e si sta aprendo alla missionarietà in modo esponenziale. Inoltre, ci invita a donare la Medaglia Miracolosa accompagnando le persone a cui la doniamo con la preghiera, non solo, ci ricorda di abbonarsi e distribuire il nostro giornale il Cavaliere dell’Immacolata.

Terminato il confronto dell’assemblea ci siamo riuniti in Cappella per la Celebrazione della S. Messa presieduta da p. Sergio Cognigni e concelebrata da p. Mauro De Filippis.

Nell’Omelia p. Sergio Cognigni, partendo dal brano del Vangelo di Matteo sulle tentazioni di Cristo, mette immediatamente in evidenza che, le tentazioni non sono quelle di rinnegare il Padre … non credere in Dio … non mantenere la fedeltà nella vita, bensì la tentazione è quella di seguire il proprio pensiero, il proprio io piuttosto che seguire la volontà del Signore. La tentazione è fidarsi di se stessi piuttosto che fidarsi di Dio.

Gesù si è trovato di fronte alla tentazione di capire che Messia essere, ovvero, se essere e rispecchiare il Padre o la logica del mondo, così come padre Kolbe, il quale poteva scegliere se seguire l’ispirazione dell’Immacolata o se stesso e le proprie emozioni.

A volte Dio agisce in modi che non riusciamo a comprendere, altre ci dice NO alle nostre richieste, ma tutto questo solo per indicarci una strada che sa essere giusta per noi.

Le tentazioni, in base al Vangelo odierno sono le seguenti:

1)      “Vivere per il pane”… il pane è un bene prezioso, ma Gesù non ha mai cercato il pane per sé, bensì si è fatto pane per l’altro. Oggi dovremmo chiederci “Io come mi pongo nel gruppo della M.I. come qualcuno che cerca qualcosa per sé o per mettersi al servizio dell’altro’”.

2)      “Ricerca dei miracoli” spesso l’uomo va alla ricerca di eventi miracolosi, ma non permette agli stessi di cambiare il cuore, di convertirlo … cerchiamo gli eventi eccezionali, ma non riusciamo a vedere Gesù nell’Eucarestia. Oggi dovremmo chiederci “Io sono alla ricerca di miracoli ho riesco a vedere Gesù all’interno della mia quotidianità”.

3)      “Seguire la logica del mondo invece che quella di Cristo” spesso ci ritroviamo a servire Dio solo per gloria personale, per tornaconto piuttosto che per amore dell’altro e della volontà del Padre. Oggi dovremmo chiederci “Nel gruppo servo me stesso o servo Dio?”.

Papa Francesco afferma che la Quaresima è un cammino di fede nel quale il cristiano anela allo Spirito divino … nel quale dire NO a tutto ciò che ci chiude alla volontà di Dio e al suo Spirito di vita.

La Parola di Dio illumina la nostra vita e con l’aiuto dell’Immacolata possiamo dire il nostro ECCOMI per portare frutto nella Milizia dell’Immacolata.

Noi tutti siamo sacerdoti nel mondo per portare il mondo a Dio attraverso le mani della Vergine.

Auguriamo a tutti un buon cammino quaresimale verso la gioia della Risurrezione di Cristo e di noi in Lui … che la Sua Parola possa essere lampada che illumini ogni istante della nostra vita.

Apriamogli le porte del nostro cuore perché possa attraverso noi essere segno visibile di Misericordia in questo mondo ferito dal peccato e dall’indifferenza.

 

 

 

Segretaria regionale

Simona Sampaolesi

 

 

 

 

 

 

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