Oggi, Sabato 28 Ottobre 2017, c/o la parrocchia “San Gregorio Magno” di Mogliano , si è celebrata la seconda giornata del Triduo per il Centenario della Milizia dell’Immacolata.
In questo giorno abbiamo avuto il dono di avere tra noi p. Mauro De Filippis, Assistente Nazionale della M.I., il quale ci ha nutriti spiritualmente attraverso l’omelia nel corso della Liturgia Eucaristica e, a seguire, con una catechesi dal tema “San Massimiliano Maria Kolbe e la Madonna”.
Nel Vangelo odierno di Matteo cap. 22, 34-40, Gesù ci ricorda qual è il più grande comandamento “ Ama il Signore tuo Dio sopra ogni cosa con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima …” Alla domanda del Dottore della chiesa, il quale era grande di intelletto, ma piccolo di cuore, Gesù dà una risposta spiazzante : Ama!
P. Mauro De Filippis ci fa notare che amare non è un dovere, ma è il desiderio di ogni uomo … egli è nato per amare ed essere amato. La fede di Cristo si basa sull’amore … amare senza mezze misure apre il cuore dell’uomo all’infinito. Se amiamo il Signore con tutto il cuore saremo capaci di amare chiunque, anche i nostri nemici. L’amore ci consente di andare a fondo delle cose … a comprendere le stesse con perfetta chiarezza e in modo profondo.
Gesù Cristo, inoltre, ci dice che dobbiamo “Amare il nostro prossimo come noi stessi”. Questi due comandamenti sono legati tra loro dalla parola Amore … tutti gli altri comandamenti si realizzano in essi … nell’amore.
La nostra vita cristiana si realizza attraverso questi due comandamenti, ama Dio e ama il tuo prossimo come te stesso. P. Mauro De Filippis sottolinea che Gesù ci chiede di amare ed amarci come prodigi … senza paure, ma nella gioia. La questione è: Gesù per noi esiste si o no? La risposta si esprime attraverso gli atteggiamenti che assumiamo nel corso della nostra vita cristiana.
Nella serata, il nostro assistente Nazionale p. Mauro De Filippis, ha tenuto la sua catechesi su “San Massimiliano Maria Kolbe e la Madonna”, con l’obiettivo di farci riflettere sul nostro vivere da militi, sull’accogliere nella nostra vita il carisma kolbiano.
Egli asserisce che Dio ci ha donato un carisma attraverso lo Spirito Santo, il nostro compito è quello di accoglierlo e viverlo in ogni aspetto del nostro quotidiano. Il milite deve comprendere l’importanza di vivere il proprio carisma in comunione con gli altri fratelli per poter essere credibile.
La caratteristica fondamentale del milite è quella di essere Consacrato a Maria, la quale per Padre Kolbe è stata una maestra di vita spirituale. San Massimiliano Maria Kolbe affermava che il milite ha l’obiettivo di “… divenire Lei”, cioè è chiamato ogni giorno … ogni istante della sua vita a vivere con e per Maria, cercando di fare propri gli stessi atteggiamenti che Lei aveva di fronte agli eventi della vita.
Gli atteggiamenti dell’Immacolata che noi dovremmo imitare sono:
1) Vergine in ascolto: al centro della vita di Maria c’era l’ascolto e la messa in pratica della Parola di Dio; Padre Kolbe in ogni momento della vita prendeva come punto di riferimento la Parola del Signore. Noi militi dovremmo riscoprire la Bibbia … metterla nell’ambiente più bello della nostra casa … consultarla nei momenti importanti della nostra esistenza.
2) Vergine in preghiera: Maria coltivava la preghiera intesa come rapporto sempre più intimo con Dio, questo perché Lei metteva al centro della sua vita la spiritualità. Anche San Massimiliano Maria Kolbe nei momenti più difficili della sua vita aumentava il tempo della preghiera.
3) Vergine Madre: Maria è madre. La sua maternità biologica è e rimarrà unica, mentre la sua maternità spirituale è per tutti e di tutti. Padre Kolbe è stato madre per i suoi frati, per i nemici, per tutti quelli che incontrava nel suo cammino. Allora chiediamoci “Il milite pensa come Dio o come la mentalità del mondo?” Noi siamo coloro che generano Cristo nel cuore di ogni fratello. L’atteggiamento principale del milite è quello di mettersi all’ultimo posto. Padre Kolbe ha vissuto da milite in ogni circostanza della sua vita … il milite, oggi, è chiamato ad essere tale in ogni luogo e in ogni momento della sua esistenza.
4) Vergine offerente: Tutta la vita di Maria dall’Annunciazione alla Crocifissione del Figlio è stata un’offerta gradita a Dio. Padre Kolbe ha vissuto la sua vita come un’offerta a Dio per mezzo delle mani di Maria. La gioia e la sofferenza fanno parte della vita dell’uomo e vanno vissute appieno entrambe. Egli ha fatto della Consacrazione a Maria un impegno di vita.
Padre Mauro De Filippis mette in evidenza che San Massimiliano Maria Kolbe ci ha lasciato un progetto lasciandoci detto “Voi siete la mia eredità”, allora, accogliamola e confidando nell’Immacolata portiamola avanti con zelo.

Segretaria Regionale
Simona Sampaolesi