Lava il peccato originale

SK1203 – La Chiesa crede che, mediante il battesimo, istituito da Cristo, la soddisfazione che Egli ha operato si comunica ad ogni anima: il Sangue di Cristo, effuso sulla croce, lava l’anima dal peccato, restituisce all’anima la dignità di figlio di Dio. La Chiesa cattolica crede che, nonostante la legge universale secondo la quale tutti gli uomini nascono contaminati dal peccato originale, per una speciale grazia divina solo Maria, la Madre di Dio, fin dal primo istante della sua esistenza ha evitato il peccato originale e per questo divenne degna Madre dell’Uomo-Dio, che è illimitata purezza e infinita santità. Per tutto questo, la Chiesa cattolica chiama Maria “Immacolata, Madre santa”, oppure “Vergine concepita senza macchia di peccato”.

SK 1279 – Inoltre, la santa Chiesa crede che, mediante questo battesimo, istituito da Gesù Cristo stesso, il Sangue di Cristo, sparso sulla croce, lava l’anima dalla macchia del peccato originale e le restituisce la dignità perduta di figlio di Dio. Ebbene, la Chiesa cattolica crede che Maria non fu minimamente sottoposta alla legge universale della trasmissione ereditaria del peccato originale e, per uno speciale privilegio divino, dal primo istante della sua esistenza è stata immune da tale peccato, come conveniva alla futura Madre di Gesù Cristo, Dio incarnato, infinitamente puro e santo.

L’anima si rigenera

SK 1326 – L’anima si rigenera nell’acqua del santo battesimo e in tal modo diviene figlia di Dio.
L’acqua, che purifica tutto ciò su cui scorre, è simbolo di Colei che purifica ogni anima che Le si avvicina, è simbolo dell’Immacolata, di Colei che è senza macchia; su colui che è lavato da quest’acqua discende la grazia dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo, il divino Sposo dell’Immacolata, agisce solamente in Lei e attraverso Lei, comunica la vita soprannaturale, la vita della grazia, la vita divina, la partecipazione all’amore divino, alla divinità.

Da grande gioia

SK 1173 – Dopo il santo battesimo il ministro provò una grande gioia interiore, che era evidente anche sul suo volto. Questa profonda gioia e questa pace non le può sperimentare colui che non entra nella via della verità. Una simile pace e una gioia così profonda non sono, forse, un segno della grazia divina e una conseguenza del fatto di aver abbracciato la vera religione? Durante le ore che gli rimasero da vivere su questa terra il ministro godette questa gioia e questa pace. Ripeté alcune volte a noi che gli stavamo accanto: «Perché non ho abbracciato prima questa religione e non ho provato prima questa felicità?».