Nato con il nome di Raimondo Kolbe, in una famiglia dalle condizioni economiche modeste in una zona polacca sotto il controllo della Russia.
Nel campo di concentramento di Auschwitz, offrì la sua vita in cambio di quella di un prigioniero condannato a morte. Lo scambio venne concesso e venne ucciso il 14 agosto del 1941.
Le ultime parole che pronunciò furono «Ave Maria»
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