Il 4 Ottobre la Chiesa ricorda S. Francesco d’Assisi Patrono della nostra Italia, terra ferita da tante situazioni che negli ultimi tempi rattristano il cuore di molti fratelli e sorelle.
Francesco però apre la nostra vita alla speranza … una speranza che poggia le sue fondamenta sul Vangelo contente la Parola di Dio.
Noi militi di Ancona abbiamo festeggiato questo amato Santo con una Celebrazione Eucaristica, nella Chiesa di San Francesco alle Scale, presieduta dal Vescovo della Diocesi Ancona-Osimo Mons. Angelo Spina.
In questa Chiesa vi è la Sede Regionale della Milizia dell’Immacolata delle Marche e, il gruppo MI ivi presente, ha offerto l’Olio per la lampada votiva di S. Francesco che illuminerà i passi della nostra fede in questo nuovo anno sociale.
Nel corso della Liturgia abbiamo letto il Vangelo di Matteo 11, 25-30.
Nella sua Omelia Mons. Angelo Spina ci pone delle domande di riflessione: “Come mai Francesco desta tanta simpatia? Perché viene considerato un faro di luce per il nostro cammino di fede?”.
La risposta la troviamo guardando la sua umiltà, la sua mitezza, caratteristiche queste che ispirano nell’altro fiducia, serenità e aprono alla speranza.
Francesco ha accolto nella sua vita il Vangelo, incarnandolo e vivendolo appieno nella sua quotidianità e nelle relazioni con il prossimo.
Dio si fa conoscere dalle persone umili e miti, mentre chi si fa grande con il proprio orgoglio brancola nel buio del suo cuore.
San Francesco salutava chiunque con le parole Pace e Bene.
Egli nella prima parte della sua vita ha sperimentato la guerra e l’orgoglio, ma rimase distrutto dalla sua vana gloria. Da qui l’incontro con il Vangelo … con Cristo e l’inizio della sua conversione verso l’umiltà e la mitezza. Si apre così la seconda parte della sua esistenza, la fase dell’incontro pacifico con i fratelli.
Francesco si definisce frate minore, segno di umiltà,,, lui era il più piccolo di tutti.
Oggi Francesco chiede ad ognuno di noi: “ E tu a che punto sei del tuo cammino di conversione?”.
Possiamo comprenderlo dal nostro cuore, dai sentimenti che lo albergano e dal perdono che riusciamo a donare alle persone che ci hanno ferito. Siamo chiamati a perdonare le offese perché solo così si può sciogliere l’odio e l’orgoglio che ci avvelano la vita.
Francesco ci chiede di portare la pace per incontrare la vera fraternità.
Egli ci chiede di impegnarci a camminare nella pace, ad essere artigiani della stessa in ogni luogo in cui Dio ci chiama.
Inoltre, ci ricorda che Dio è l’unico sommo bene che può permetterci di vivere nella pace.
Imitiamo il nostro amato Santo per vivere in piena letizia.
A questo punto, prima di concludere la Celebrazione, una milite di Ancona versa nella lampada votiva l’Olio e il Presidente Regionale della MI delle Marche Giovanni Gentilini accende la lampada la cui luce ci accompagnerà nel nostro cammino di fede.
Concludo dedicandovi la benedizione di S. Francesco, portiamola nelle nostre case e ai fratelli e sorelle che incontriamo sul nostro percorso di vita:
“Il Signore ti benedica e ti custodisca, mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te. Rivolga verso di te il suo sguardo e ti dia pace.”
Segretaria Regionale- Simona Sampaolesi