Carissimi/e,

oggi ha inizio la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani!

Il gruppo MI di Ancona – sede centrale a San Francesco alle scale, per questa occasione, ha preparato un’Adorazione Eucaristica da condividere con tutti noi, per pregare insieme.

Qui sotto vi allego il documento.

 

ADORAZIONE EUCARISTICA NELLA SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI

 

 Esposizione Santissimo Sacramento canto n°

 

Silenzio di adorazione

 

Invocazione allo Spirito Santo:            canto n°

 

 

 

IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

 

“Dammi un po’ d’acqua da bere” (Giovanni 4, 7-26)

 

 

“Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». [Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene “non ho marito”; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa». Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo».

 

 

MEDITAZIONE CONDIVISA O OMELIA

 

L’incontro fra Gesù e la Samaritana ci invita ad assaporare l’acqua da diversi pozzi e anche a offrirne un poco della nostra. Nella diversità, infatti, tutti ci arricchiamo vicendevolmente. La Settimana per l’unità dei cristiani è un momento privilegiato di preghiera, di incontro e di dialogo. È l’occasione per riconoscere la ricchezza e il valore presenti negli altri, in chi è diverso da noi, e per chiedere a Dio il dono dell’unità.

“Dammi un po’ d’acqua da bere” implica un impegno etico che riconosca il bisogno gli uni degli altri per realizzare la missione della Chiesa. Ci spinge a cambiare il nostro atteggiamento, ad impegnarci nel cercare l’unità nella nostra diversità, aprendoci ad una varietà di forme di preghiera e di spiritualità cristiana.

 

Qual è la strada verso l’unità, qual è il cammino da intraprendere perché il mondo possa bere dalla sorgente della vita, Gesù Cristo?

 

Qual è la strada verso l’unità che assicura il dovuto rispetto della nostra diversità?

 

Come interpreti le parole di Gesù che, attraverso di lui, possiamo diventare sorgente d’acqua viva per te e per gli altri?

 

INVITO ALLA PREGHIERA

 

 

S. ROSARIO

 

O Dio vieni a salvarmi,

Signore vieni presto in mio aiuto.

 

Gloria al Padre…

 

Credo

Simbolo degli Apostoli Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, mori e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

 

Misteri del dolore

Meditazioni da “Il carisma del martire di Auschwitz S. M. Kolbe esempio e patrono nel dialogo interreligioso”

 

1 Gesù prega e suda sangue: Ci ha donato tutto (2 Pt 1,3)

 

Scrive s. Massimiliano “Si può fare molto di più con la conoscenza personale che con violenti critiche scagliate da lontano. Sono convinto che in questo modo è possibile rintracciare molte persone di buona volontà, le quali possono essere perfino nocive, ma più per ignoranza che per malafede. L’accostarsi personalmente ad un altro toglie di mezzo numerosi preconcetti reciproci”. (pag.27)

 

2 La flagellazione di Gesù: Tutto posso in colui che mi dà la forza (Fil 4,13)

 

“Su ciascuno di noi pesa il sacrosanto dovere di metterci in trincea e di respingere gli attacchi del nemico con il nostro petto. … Come dobbiamo combattere, soprattutto noi membri della Milizia dell’Immacolata? Possiamo forse andare avanti con la forza del pugno, rendendo pan per focaccia? No, non è questo il nostro compito! Lo scopo che la Milizia dell’Immacolata si è prefisso è la conquista dei cuori a Lei; Ella poi farà il resto. Quegli sventurati che nella loro insensatezza e cattiveria alzano la mano contro il Padre Ottimo, per soddisfare le loro smanie e conquistare delle apparenze di felicità, facciano o sopportino per Lei almeno qualche cosa, anche la più piccola, e la breccia è già fatta.”(pag.30)

 

3 La coronazione di spine: Gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me (Sal 69,10)

 

“Il suo atto di dare la propria vita per un uomo sconosciuto, significa infatti che s. Massimiliano sarebbe stato pronto a dare la vita anche per un ebreo, perché “Gesù è morto per tutti, senza tenere conto della differenza di nazionalità, per ognuno di noi, quindi anche per ogni ebreo,…figlio della nostra comune Madre celeste”(pag.36)

 

4 La salita al Calvario: Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’esser come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo (Fil 2,5-7)

 

“In una lettera descrive l’iter di approccio e di continuazione dei contenuti e del metodo della azione evangelizzatrice da lui portata avanti. Scrive: -Quando poi uno di questi pagani apprende la religione cattolica, si incontra con un missionario del luogo e riceve il battesimo, con quale gioia ci scrive e ci ringrazia di tutto cuore per il fatto che siamo venuti dalla lontana Polonia per prepararli a ricevere, attraverso il Kishi (il “Cavaliere” giapponese), quella grande parola di felicità.-

Nel confronto il Kolbe afferma inoltre che – il rosario è simile allo juzzù dei buddhisti, ma la sostanza di esso è del tutto diversa-, spiegando in questo articolo i contenuti di tale preghiera mariana e cristiana che si presta a fare penetrazione nella vita di preghiera dei buddhisti”.(pag.41)

 

5 Gesù muore in croce e ci dona sua Madre: Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore (Fil 3,8)

 

“Il nostro scopo è chiaro: l’Immacolata Regina del cielo, deve essere riconosciuta, e al più presto, quale Regina di tutti gli uomini e di ogni singola anima, sia in Polonia, sia fuori delle sue frontiere, in ambedue gli emisferi della terra. Da questo, osiamo affermare, dipende la pace e la felicità delle singole persone, delle famiglie, delle nazioni, dell’umanità”.(pag.44)

 

 

Salve Regina

Litanie

 

 

Atto di Consacrazione

 

(Insieme) O Dio onnipotente,

infondi in noi lo spirito dell’unità che riconosce la nostra diversità.  Infondi su di noi uno spirito di tolleranza che rende una comunità accogliente e unita.

Infondi in noi il fuoco che unisce ciò che è lacerato e sana ciò che è malato.

Infondi in noi la grazia che vince l’odio e ci libera dalla violenza.

Infondi in noi la vita che affronta e sconfigge la morte.

 

Padre Nostro

 

Benedizione

Il Signore Gesù Cristo, Acqua viva, sia dietro di voi per proteggervi, davanti a voi  per guidarvi, accanto a voi per accompagnarvi, dentro di voi per consolarvi, su di voi per benedirvi.

 

Reposizione del Santissimo Sacramento

canto n°

 

Scambio del segno di pace

 

C.: Il Signore, che ci insegna ad accoglierci reciprocamente e ci chiama a praticare l’ospitalità, ci conceda la pace e la serenità mentre procediamo nel cammino verso l’unità dei cristiani. Congedandoci, nella pace di Cristo, scambiamoci un segno di pace.

 

canto n°