Missione …. è un termine molto utilizzato oggi, soprattutto, da coloro che operano nel sociale in diverse modalità.

Noi appartenenti all’Associazione della Milizia dell’Immacolata è ancora più significativo, in quanto il nostro fondatore Padre Kolbe la considerava un aspetto fondamentale del nostro essere militi.

Il nostro compito è quello di portare l’Amore di Dio fino alle periferie del mondo, non solo quello fisico, ma anche quello interiore spesso ferito dalle tante forme di violenze ed egoismo che l’essere umano subisce … vive nella propria quotidianità.

Padre Kolbe asseriva che la Missione parte dalla realtà nella quale Dio ci ha posti: nella famiglia, nel posto di lavoro, nella parrocchia, nella scuola, nella politica, nel sociale e in ogni dove. In ognuno di questi ambiti siamo chiamati a donare il nostro tempo, la nostra capacità di ascolto ed accoglienza con la stessa amorevolezza di Maria … noi siamo il prolungamento delle mani dell’Immacolata.

La Milizia dell’Immacolata delle Marche, attraverso la mia persona Giovanni Gentilini, è stata contattata da un’associazione di beneficenza “Porto Recanati solidale o. d. v.”  che svolge la sua missione in Siria con i bambini toccati dal dolore della guerra, non solo per partecipare ai loro viaggi umanitari, ma anche per donare cibo e tempo a coloro che vivono altre sofferenze qui nei nostri luoghi.

Personalmente ho accolto la loro richiesta di aiuto, mettendomi subito all’opera nei limiti delle mie possibilità. Sono stato interpellato per cercare strutture bisognose di ricevere, per le festività natalizie, il dono di panettoni, pandori e bevande.

Sono entrato in contatto con il milite Mimmo Carboni impegnato da anni nella Caritas parrocchiale, il quale mi ha consigliato alcune strutture caritative e con p. Enrico Bonfigli Cappellano del carcere di Monteacuto. Tutti hanno risposto con grande gioia e cuore aperto verso l’altro.

Io come responsabile della MI delle Marche, a nome di tutti i militi, con la collaborazione delle persone sopra citate, abbiamo così consegnato:

  • Più di 50 pz alla Mensa del Povero di p. Guido;
  • Più di 50 pz alla Caritas di Capodimonte;
  • Più di 150 pz al Carcere di Montacuto e il Carcere di Barcaglione, grazie alla mediazione di p. Enrico Bonfigli;
  • 40 pz in una Casa Alloggio socio-riabilitativa per giovani diversamente abili;
  • 100 pz a Casa di Max una comunità alloggio per giovani con difficoltà familiari.

Apparentemente, paragonata ad altre forme di beneficenza, sembrerebbe niente, ma non è così. Come disse S. Massimiliano Maria Kolbe la Missione parte da dove siamo noi oggi, nel qui ed ora … nel luogo ove Cristo ci ha chiamati a stare per poter riflettere con le nostre semplici azioni, le nostre parole, i nostri sorrisi un po’ di Lui … del Suo immenso amore.

Nel nostro caso abbiamo portato ad ogni giovane, ad ogni carcerato e ad ogni povero la carezza di Maria, il Suo augurio di un Natale diverso colmo di speranza e amore fraterno … con questo semplice gesto non abbiamo donato solo un panettone o una bevanda gustosa, ma la dignità ad ogni essere umano aldilà della condizione in cui esso si trovi … una dignità presente in ognuna di queste persone in quanto amate da Dio … salvate dal sacrificio di Gesù … protette da una Madre che non sposta mai il suo vigile e amorevole sguardo su ciascun figlio.

Condivido questa umile esperienza per invitare tutti i militi a vivere l’aspetto missionario nella loro quotidianità, iniziando dalle persone che Maria ci ha messo accanto o nel cammino che stiamo facendo … Lei ci chiede di essere attenti per sapere rispondere al bisogno del nostro prossimo … per portare gioia là dove “non c’è più vino”. Il Figlio Suo ci darà gli strumenti e l’aiuto necessari per fare un Miracolo d’amore che riempie l’animo di gioia e gratitudine in colui che lo riceve, il quale a sua volta farà lo stesso espandendo così l’amore in ogni luogo…in ogni situazione … fino alle periferie più impensabili.

Sempre attraverso la guida di Maria sta nascendo la possibilità di una collaborazione tra la Milizia dell’Immacolata delle Marche e l’Associazione “Porto Recanati solidale o. d. v.” dalla quale poter costruire una trama d’Amore che possa giungere in ogni parte del mondo segnata dalla sofferenza fisica e spirituale, per trasmettere speranza e fiducia.

 

Buon cammino a tutti e buona Missione!

Con affetto fraterno

 Giovanni Gentilini

Allegati a questo articolo