In questo giorno, 75 anni fa , il nostro padre fondatore san Massimiliano Maria Kolbe ha donato la su vita in cambio di quella di un padre di famiglia all’interno del campo di concentramento di Auschwitz.

Noi militi di tutta la Regione Marche, oggi 14 Agsosto 2016, lo abbiamo ricordato in diversi modi: con una veglia di preghiera, con la recita del Santo Rosario o con la celebrazione della S. Messa. Ognuno di noi lo ha ricordato perché il suo gesto è stato toccante e pieno d’amore … e l’amore non passa inosservato … mai.

In un mondo come questo, dove la persona è centrata solo su di sé e su i suoi bisogni, padre Kolbe ci spinge ad uscire da noi stessi per farci dono dell’altro.

San Massimiliano è un grande santo, ma la sua santità non consiste tanto nel sacrificio della propria vita, ma nell’imitazione dell’Immacolata. Solo quando si è disposti a dare tutto per Lei, e quindi per suo Figlio, il sacrificio di sé diventa l’estremo atto d’amore che santifica. Il gesto di San Massimiliano è stato il compimento di una vita vissuta solo per la glorificazione di Dio. Per tale motivo il dolore provato da Kolbe all’interno del campo di concentramento è divenuto una dolce carezza d’amore per tante anime e per noi, oggi, che lo stiamo ricordando e cerchiamo di portare avanti il progetto da lui iniziato il 16 Ottobre del 1917, la Milizia dell’Immacolata.

Il gesto compiuto da padre Kolbe non tutti lo hanno compreso perché esso non ha determinato la salvezza di ogni deportato, ha semplicemente offerto la vita in cambio di un solo uomo, ma sono questi piccoli gesti di persone anonime, agli occhi umani, che hanno la forza di far sorgere una luce nell’oscurità.

San Massimiliano Maria Kolbe ha dimostrato che, in luogo così atroce, Dio c’è … Dio si fa presente. Non solo, ma come ci ha insegnato anche Gesù donandoci la Sua vita sulla croce, l’amore e il perdono hanno in sé una forza creatrice che supera ogni male.

Noi che ci stiamo impegnando a proseguire il cammino iniziato da padre Kolbe, siamo chiamati a fare della nostra vita un dono per tutte quelle persone che ogni giorno incontriamo nella realtà in cui viviamo: famiglia, lavoro e i nostri gruppi M.I.

Imitando Maria che ha detto Sì anche nelle situazioni più dolorose … come Gesù che è salito in croce per amore nostro … come Kolbe che ha detto “prendi me!” in cambio di un uomo … così noi dobbiamo morire a noi stessi per salvare e dare speranza alle persone che Dio mette sul nostro cammino.

Ricordiamoci che l’amore vince la morte … sempre!

Simona Sampaolesi – Segretaria Regionale