Oggi Sabato 6 Maggio 2017 c/o la Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” Seraphicum, in collaborazione con la Milizia dell’Immacolata Internazionale, si è tenuta la Cattedra Kolbiana dal titolo “Con Kolbe oltre Kolbe:100 anni di storia, 100 anni di missione”.

Essa, in questo anno associativo, riveste un’importanza specifica dato che la Milizia dell’Immacolata festeggia i 100 anni dalla sua fondazione, avvenuta il 16 Ottobre del 1917 per mezzo di San Massimiliano Kolbe e sei dei suoi confratelli.

La giornata è iniziata alle 9.30 con la visita della Basilica dei SS. Apostoli, seguita da un momento di preghiera e dalla Santa Messa nella Chiesa di S. Andrea delle Fratte, luogo in cui Padre Kolbe ha presieduto alla sua prima Celebrazione Eucaristica.

Nell’Omelia, p. Raffaele Di Muro,commentando il Vangelo odierno (Giovanni 6, 60-69) sottolinea che Gesù ci lascia liberi di sceglierlo, ma nel momento in cui lo scegliamo Lui ci libera da tutti i nostri lacci … ci rende puri.

La parola chiave oggi è comprensione, essa è la parola del Signore … la quale è dura, allora, Maria ci aiuta a coglierla invitandoci all’abbandono totale a Dio. Se noi ci fidiamo del Padre potremo comprendere ogni sua espressione. Maria ci insegna che, se ci fidiamo di Dio potremo accogliere, interiorizzare e comprendere la Sua parola per poi viverla.

Il Vangelo di Giovanni, oggi, non ci parla di Maria, ma mette in luce il suo ruolo nella storia. Padre Kolbe considera l’Immacolata un esempio proprio per la Sua obbedienza. Egli aveva una grande fede e per questo ha compiuto grandi opere nel suo cammino spirituale. La sua fede è stata forgiata sull’esempio dell’abbandono filiale avuto da Maria verso il Padre Celeste.

Per Padre Kolbe, Maria è il suo costante punto di riferimento per comprendere che cosa Dio gli vuole chiedere nei momenti cruciali della sua vita.

Ella è la maestra nella sequela di Cristo e nella comprensione della Sua parola.

Il ruolo di Maria è importante perché ci aiuta ad entrare nel mistero divino … ci accompagna nella profondità della parola per cogliere cosa Dio vuole da noi.

Maria è la donna del discernimento … seguirla è un modo bello di vivere con consapevolezza i 100 anni della nostra Associazione.

Al termine della Santa Messa abbiamo vissuto un momento di fraternità e convivialità.

Nel pomeriggio, ci siamo riuniti tutti nella sala Sisto V del Seraphicum dove abbiamo aperto i lavori alle ore 15.30, introdotti da p. Raffaele Di Muro Presidente Internazionale della Milizia dell’Immacolata.

Egli saluta l’assemblea e ricorda che il centro della nostra riflessione è il Centenario della fondazione della Milizia dell’Immacolata e, i relatori odierni, ci ricorderanno l’aspetto missionario dell’Associazione.

In questo incontro sono presenti:

–          Il Consiglio Nazionale;

–          Le regioni delle Marche, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia;

–          Esponenti delle case di formazione;

–          Novizi di Assisi.

Padre Raffaele Di Muro ci illustra brevemente come si articolerà il pomeriggio e precisa che, in questa giornata, sarà presentato il libro “Ogni oltre confine”di Samuele Doimi (Editrice Miscellanea Francescana) il quale è incentrato sulla vita di San Massimiliano Kolbe.

Il primo intervento è di Fra Giuseppe Simbula (OFM Conv), il quale ci ha parlato di “ La spiritualità e la missione della M.I. nel pensiero di Kolbe e nell’oggi della Chiesa e del mondo”.

La M.I. secondo Padre Kolbe è un’Associazione ecclesiale proprio perché basata su Statuti e programmi pastorali, ma secondo il pensiero di Fra Giuseppe Simbula è un movimento che amplia l’attività e il campo della Milizia dell’Immacolata.

La M.I. è un movimento ecclesiale, cioè un insieme di gruppi che vengono guidati da una o più figure carismatiche che aiutano le persone a vivere nell’attualità i valori e la spiritualità espressi dall’ideale kolbiano.

La forza della M.I. è Maria che ci aiuta a vivere nella quotidianità l’ideale ispiratore dell’Associazione … ci permette di entrare vitalmente nel mistero cristiano.

Papa VI asseriva che l’Immacolata è la spinta motrice della Milizia dell’Immacolata, la quale è:

–          Via di accesso al mistero trinitario;

–          Mediatrice dell’umanità al cospetto di Dio;

–          Madre spirituale dei cristiani e per tale motivo la M.I. è incentrata sulla Consacrazione all’Immacolata.

L’Immacolata è segno dell’amore gratuito del Padre e della Sua accondiscendenza verso l’umanità. Ella è creazione nuova dello Spirito Santo … Lei ha realizzato l’umanità che Dio desiderava creare sin dal principio.

Attraverso Maria possiamo cogliere l’essenza della Trinità.

Il compito della Milizia dell’Immacolata è proprio quello di guidare i cristiani ad addentrarsi nel mistero trinitario.

Maria è la mediatrice di tutte le grazie proprio perché strumento docile nelle mani dello Spirito Santo.

La Mediazione dell’Immacolata rappresenta la tenerezza divina, in quanto Dio ce l’ha donata perché Lei potesse prendersi cura di noi spiritualmente, così come una madre accudisce il proprio bambino.

I militi sono chiamati ad aiutare l’umanità nel cammino verso la conversione del cuore, per tale motivo Padre Kolbe considera la Consacrazione o Affidamento a Maria l’elemento essenziale della M.I.

Una domanda che ci si può fare è “ E’ lecito parlare di Consacrazione all’Immacolata o no?”.

Fra Giuseppe Simbula afferma che ci si consacra solo a Dio attraverso il Battesimo, poi c’è un mettersi sotto le mani di Maria come Colei della quale mi fido e affido il mio cammino.

Noi ci affidiamo a Lei perché è la Madre di Dio … è l’Immacolata Concezione … Lei è tutto l’amore dell’umanità, mentre lo Spirito Santo è tutto l’amore del divino, per cui dalla loro unione otteniamo lo splendido incontro tra Dio e l’uomo.

Ecco perché San Massimiliano Kolbe ha desiderato vivere imitando completamente Maria … divenendo spiritualmente sempre di più Lei … incarnandola in tutte le sue opere … questo è l’ideale della M.I. e dovrebbe esserlo di ognuno di noi. Per questo la Consacrazione a Maria è essenziale perché attraverso di essa ci consacriamo a Dio, il quale è la meta finale.

Noi serviamo Dio attraverso Gesù e serviamo Cristo attraverso l’Immacolata.

Nell’offerta di se stessi, che deve essere totale, ciò che è importante è l’atto di volontà … quando ci Consacriamo a Lei non ci è richiesto di lasciare il mondo o la nostra quotidianità, ma siamo chiamati a vivere la Sua stessa spiritualità … senza riserve … illimitata nel tempo e in ogni situazione dell’esistenza.

Padre Kolbe asseriva che con la Consacrazione siamo chiamati ad essere cosa e proprietà dell’Immacolata.

Perché cosa?

Perché come le cose si consumano con il loro utilizzo, il milite si deve consumare per amore dell’Immacolata divenendo uno strumento tra le Sue mani.

La Consacrazione può essere vissuta in tre modi:

–          Come Proprietà;

–          Come espressione di una fusione di se stessi completa con l’immacolata;

–          Come fare esperienza della Trinità.

Come possiamo vivere da veri cristiani questa chiamata?

Attraverso la Consacrazione a Maria impariamo ad uscire da noi stessi … dal nostro egoismo per andare verso l’altro.

Noi iniziamo ad essere cristiani con il Battesimo, attraverso il quale diveniamo stirpe eletta, mentre con la Consacrazione all’Immacolata diveniamo santi … camminiamo verso la santità, la quale è una chiamata di Dio. Non solo, ma ci permette di divenire apostoli dell’amore divino irradiando la luce di Dio fino alle periferie dell’umanità, così come oggi ci chiede di fare Papa Francesco.

Tutta la vita spirituale e delle opere di Kolbe sono il frutto della Consacrazione a Dio per mezzo dell’Immacolata.

La cosa importante per tutti noi è accettare e capire la centralità di Maria nella spiritualità kolbiana.

Fra Giuseppe Simbula indica i principi ispiratori dell’apostolato di Padre Kolbe:

–          La conversione delle anime utilizzando tutti i mezzi possibili e accettati dalla Chiesa;

–          Orientare le persone in base alla situazione di vita in cui si trovano;

–          Rispettando tutte le cariche importanti;

–          Il campo di battaglia principale del milite è il Mondo;

–          La M.I. è missionaria, cioè presente in ogni contesto sociale e di vita nel quale l’uomo può operare;

–          I mezzi di comunicazione sono determinanti per la trasmissione dell’ideale: stampa, radio;

–          Costituire un gruppo di frati che possano andare in tutto il mondo a portare la spiritualità kolbiana.

Nei nostri tempi quest’ultimo punto è praticamente impossibile, per cui noi chiediamo ai laici di formare dei gruppi di persone finalizzati a visitare i gruppi M.I. presenti in Italia, e non solo, per diffondere e rafforzare l’ideale kolbiano.

Egli, inoltre, pone una domanda: Quale termine è più appropriato Consacrazione o affidamento a Maria?

In virtù della traduzione dei termini usati da Padre Kolbe il termine esatto è affidamento, il quale contiene il principio e la finalità del milite proposta dal nostro fondatore.

Successivamente è intervenuto Fra Stefano Cecchin (OFM), il quale ci ha illustrato “ I nuovi statuti della M.I. fra rinnovamento teologico e inculturazione della spiritualità mariana”.

Egli ricorda che in questo anno festeggiamo i 100 anni della fondazione della Milizia dell’Immacolata, ma anche delle apparizioni di Fatima, questo per sottolineare come Dio parla all’umanità attraverso Maria.

Spesso alcuni incolpano la mariologia per la mancata preghiera allo Spirito Santo … si prega Gesù e Maria, ma non lo Spirito Santo.

La Chiesa afferma che è importante utilizzare i termini giusti per non far cadere in errore i credenti. Essa inoltre ci chiede di fare attenzione ai minimalismi e ai massimalismi che possono portare molta confusione … è essenziale utilizzare la terminologia appropriata.

Maria è una redenta come noi, solo che la Sua redenzione è avvenuta in modo diverso. Lei ha camminato come noi nella fede … anche Lei ha accolto un mistero che non sempre comprendeva, ma scelse di fare la volontà di Dio … Gesù ha paura del Calice amaro, ma decide liberamente di divenire uomo attraverso di Lei per realizzare il piano di salvezza del Padre.

La M.I. è un movimento apostolico e mariano … la prima discepola è stata proprio Maria … Lei è un esempio per tutti noi cristiani.

L’Immacolata è Colei che è stata riempita di grazia … ma non può essere chiamata mediatrice di tutte le grazie … perchè? Perché non è mediatrice di una grazia: la Sua Immacolata Concezione … questa non è un merito, ma un dono di Dio.

Tutti noi siamo stati pensati per essere santi proprio come Lei.

Dio è amore o misericordia?

Egli è amore … perché prima di tutto ci ama … poi è perdono … misericordia. Egli è amore del Padre per il Figlio … Dio è vuoto di sé … il punto fondamentale dell’Immacolata Concezione è il dono.

Il principio della M.I. è la Consacrazione totale di sé all’Immacolata … ma noi non ci consacriamo … ci offriamo completamente a Lei.

Monfort ha copiato tutto dalla scuola francescana … il Totus Tuo è di Bonaventura … è francescana.

Il segno distintivo del nostro appartenere a lei è la Medaglia Miracolosa … è un segno importante … noi abbiamo bisogno di segni.

Essa diventa l’immagine visibile e toccabile di quello che c’è nel nostro cuore. L’immagine non è un idolo, ma ricorda quello che siamo.

Padre Kolbe affermava che l’Immacolata è il nostro ideale di vita.

Questo ideale come può essere letto secondo il Concilio Vaticano II?

Prima di questo Concilio c’era la centralità di Maria e la fondazione dei vari dogmi dedicati a Lei, ma nel Concilio Vaticano II è avvenuta una crisi mariologica, a causa di una lettura errata e distorta di un trattato mariologico in esso contenuto. Oggi c’è una crisi … si sta diffondendo la tendenza a non parlare più di mariologia.

Come possiamo offrire oggi il linguaggio di Kolbe?

Oggi è difficile perché vi sono termini massimalisti e molte persone non conoscono veramente la mariologia, in particolare quella francescana. Se noi vogliamo essere apostoli dell’Immacolata dobbiamo essere formati.

Chi sono oggi i veri militi?

Siamo noi nella nostra quotidianità … siamo noi a poter dare un’illuminazione cristiana … Maria ci permette di essere luce.

Quando è avvenuta la Redenzione nel mondo?

Con Maria … Dio nella creazione del mondo pensa al Figlio che diverrà il salvatore del mondo … pensa a Maria per la creazione della casa dell’umanità.

L’uomo è plasmato dalle mani di Dio … Lui ci ha fatto così … ci ha voluto così per essere suoi. Poi Dio plasmò il maschile e il femminile prendendo una costola … il lato dell’uomo per dare vita alla donna.

Maria è il lato di Gesù nell’esperienza della croce … della redenzione.

La donna è stata fatta da Dio per essere casa dell’uomo … per cui Maria non ha un ruolo secondario … amare Lei non è una devozione.

Paolo VI affermava che non si può essere cristiani senza essere mariani.

Tutti i movimenti fecondi sono legati a Maria … mentre quelli spenti … aridi hanno abbandonato Maria.

Giovanni Paolo II prende da Kolbe l’affidamento a Maria … Lei ci è stata affidata da Gesù sotto la croce.

Se Dio affida a Maria il suo unico Figlio … che cosa fa Gesù sotto la croce? Ci affida sua madre.

Maria è vista come la Nuova Gerusalemme sotto la croce che riunisce i figli dispersi … dove troviamo poi Maria? Nel cenacolo là dove c’è lo Spirito Santo.

La vera natura della devozione a Maria è l’imitazioneaffidarsi a Maria è porsi alla sequela di Cristo.

Il discepolo amato è colui che ascolta la Sua parola e la mette in pratica. Gesù non dà sua madre a tutti, ma a colui che si è conformato a Dio.

Affidarsi a Maria significa vivere il Santo Vangelo … Maria è garanzia della riuscita di questa imitazione.

Maria è una presenza … dove c’è Lei è Lei chi si occupa del discepolol’uomo non deve temerenon deve avere paura … chi ha paura? Chi non ha fede in Dio.

Dio ha per ognuno di noi un amore particolare che ci fa esistere … che ci fa essere quello che siamo … per cui è fondamentale il rapporto personale che abbiamo con Dio … con Maria, il quale deve essere dinamico e vitale.

L’esperienza fondamentale è sentirsi amati … non dall’uomo che è interessato … ma da Dio … con Maria facciamo esperienza di questo amore puro.

Essenziale è la povertà … la disponibilità ad essere creature nuove ogni giorno.

Chi è Gesù?

Egli è Colui che sta nel seno del Padre … cosa significa? Che Dio è madre … dal Suo grembo il Figlio passa al grembo di una donna. Dio si è fatto uomo in Lei … si è fatto carne attraverso Lei.

Dio plasma Gesù nel grembo di Maria … lo Spirito Santo è l’acqua sorgiva che permette di plasmare la creatura.

Il Figlio di Dio è vissuto per mezzo di Maria … i sentimenti di Maria sono i sentimenti di Gesù, la quale permette l’unione ipostatica.

Noi siamo eucaristici perché attraverso l’Eucarestia diveniamo Maria, cioè casa che accoglie Cristo dentro di sé come fece Lei.

Nella vita di un milite è centrarle l’Eucarestia quotidiana per essere cristiani senza paura.

In questo mondo di paure … di caos … noi siamo chiamati a partire dal positivo … il male non ha cancellato il bene e la bellezza delle creature. Padre Kolbe diceva che noi militi siamo chiamati a convertire non a giudicare. Come? Con l’amore.

Che cos’è la santità? Perché è santa Maria?

Perché è unita intimamente a Cristo … essere uniti a Cristo vuol dire essere santi … non dobbiamo avere paura.

La nostra grande sfida è amare Maria … e come? … Amando Gesù.

Noi militi dobbiamo farci riempire dell’amore di Dio … di Spirito Santo … attraverso Maria.

Noi siamo chiamati ad essere la voce di Maria … la voce è la parola di Cristo.

Lei ha fatto sua la parola … ha incarnato la parola di Dio.

La spiritualità del milite è incentrata su due pilastri della fede:

–          La Parola;

–          L’Eucarestia.

Attraverso essi noi possiamo divenire Maria nel mondo.

Alle 18.15 ha concluso i lavori fra Dinh Anh Nhue Nguyen Preside della Facoltà.

Egli chiede: “che cosa facciamo ora che sono passati 100 anni dalla fondazione della M.I.? “.

Padre Kolbe nel 1934 ha scritto delle parole profetiche con le quali fa notare quante persone ancora non conoscono Maria … non l’accettano. Egli sottolinea come l’uomo che si allontana da Lei tende ad indebolirsi spiritualmente.

Come allora non avvicinarsi sempre più a Lei? Come avvicinare le anime lontane da Dio?

Queste sono le domande che un milite deve porsi e nello stesso tempo lo scopo che è chiamato a perseguire.

Che cosa possiamo fare?

San Francesco diceva “Incominciamo a fare il bene”.

Allora, come si è detto in precedenza, formiamo questi gruppi di laici che offrono la disponibilità a visitare le varie realtà della M.I. in Italia e oltre per convertire le anime lontane da Dio e rafforzare la fede di chi cammina con Maria.

Al termine abbiamo assistito ad una rappresentazione teatrale su Maria da titolo “ Tutta Tua” a cura del regista Antonio Tarallo.

Auguriamo a tutti di poter fare nostro questo invito di essere dei laici formati pronti a camminare per le strade fino alle periferie del mondo per portare a tutti la luce e la bellezza di Maria.

 

Segretaria Regionale

Simona Sampaolesi