Oggi, 15 febbraio 2019, dopo l’accoglienza e il momento comunitario, la Presidente Nazionale Margherita Perchinelli saluta tutti i presenti e ringrazia per la numerosa partecipazione alla Scuola di Formazione. A questo punto nomina tutte le Regioni presenti a questo appuntamento importante per tutta la M.I. italiana:
- Milizia del Nord Italia;
- Sicilia;
- Sardegna;
- Puglia;
- Abruzzo;
- Toscana;
- Basilicata;
- Campania;
- Umbria;
- Lazio;
- Marche;
Terminati i saluti, prende la parola l’Assistente Nazionale p. Mauro De Filippis Delfico, il quale asserisce che la Scuola di Formazione è un momento propizio per la vita del milite che va vissuto. Questa esperienza ci dà l’opportunità di dire all’altro qualcosa … un messaggio che entri nella vita dell’altro … nella sua storia … donandole un senso e significato diverso che conduce al cambiamento.
Egli ci ricorda l’episodio in cui Gesù incontrando i due discepoli di Emmaus li definisce “STOLTI”, ovvero, tortuosi, in poche parole li ammonisce allo scopo di provocare in loro un cambiamento.
- Mauro De Filippis Delfico sottolinea di non confondere le promesse ricevute con le aspettative del proprio cuore, le quali rendono difficile sia l’ascolto che l’accoglienza della Parola.
Anche noi che siamo qui presenti dobbiamo lasciarci “insultare” se non riusciamo ad aprirci al nuovo.
Quale novità? Quella che Dio vorrà, se vorrà!
Egli ripropone una frase citata dal Vescovo Jung, il quale asserisce “E’ più facile andare su Marte e sulla Luna, piuttosto che scendere nella profondità del proprio IO”. Per cui, stasera … in questi giorni, non pensiamo a cosa deve fare il nostro gruppo M.I., l’Assistente o il Presidente, bensì come disse Socrate “conosci te stesso”perché la conoscenza di sé è l’inizio di ogni cammino di fede e di crescita spirituale.
La nostra assemblea è un cantiere edile in movimento che conduce ad una nuova costruzione , ma per realizzare questo è necessario un progetto concreto, con i mezzi e le risorse di cui disponiamo, per costruire una Milizia dell’Immacolata italiana nuova … in crescita.
Padre Mauro De Filippis Delfico ammette che nelle sue visite ai gruppi M.I. ha notato immense risorse, sogni e speranze, ma anche tanta nostalgia di ciò che era ma che ora non è più … dobbiamo aprirci al nuovo … dobbiamo andare avanti.
I pilastri della nostra formazione, quella che vivremo in questi tre giorni sono:
- Dentro di te;
- Attorno a te;
- Sopra di te.
Dobbiamo chiederci “chi sono?Perché c’è in me questo bisogno di amare, agire e operare in questa generazione? Chi sono io con gli altri? Chi sono gli altri per me? Chi sono gli altri con me?”
Tutto parte da noi … da me … se sto bene con me stesso di conseguenza sto bene con l’altro. Sopra di me ci sono Gesù e Maria, la quale ci indica quali sono gli atteggiamenti giusti da imitare per avvicinarci di più al Figlio suo. Ella ci indica dove sta Cristo. Noi abbiamo anche il modello di San Massimiliano Maria Kolbe, al quale dobbiamo tendere.
Esaminando lo Scritto n. 1218 di San Massimiliano Maria Kolbe leggiamo “ … Anche noi militi ci dobbiamo scuotere di tanto in tanto, dobbiamo riflettere su noi stessi, domandiamoci se seguiamo con sufficiente sollecitudine la causa della M.I. e chiediamo aiuto a Maria per il futuro …”.
L’Assistente Nazionale sottolinea come si parla spesso di settimana estiva … settimana bianca, ma perché non si può organizzare la settimana della Milizia dell’Immacolata?
San Massimiliano Maria Kolbe ci ricorda che i mezzi più importanti di cui dispone la Milizia dell’Immacolata per giungere al suo scopo sono:
- Preghiera;
- Lavoro;
Preghiera perché Maria possa divenire la Regina di tutti cuori, specialmente di quelli che non hanno conosciuto l’amore di Dio.
Il lavoro del milite è quello di procurare un maggior numero di membri alla Milizia dell’Immacolata di ogni nazionalità e razza.
Il Sacrificio è quello di noi stessi per l’altro … offrire la nostra sofferenza all’Immacolata … offrire il nostro bene più grande: LA NOSTRA STESSA VITA.
Simona Sampaolesi – Segretaria Regionale