Oggi, Domenica 11 Novembre 2018 alle ore 09.15 i Gruppi della Milizia dell’Immacolata delle Marche , si sono riuniti c/o una sala del Convento – Santuario San Giuseppe da Copertino a Osimo, per vivere il 9° incontro di Formazione: “Con l’Immacolata nel cuore della Chiesa.”

L’incontro ha avuto inizio con un momento di preghiera, in cui in unità abbiamo recitato le Lodi Mattutine. Successivamente, il Presidente Regionale Giovanni Gentilini ha salutato e ringraziato tutti i gruppi presenti all’incontro.

In totale hanno partecipato all’evento 70 persone circa.

Il frate Cappuccino del Santuario di Loreto fra’ Andrzej Tomkiel ha sviluppato il tema “Con l’Immacolata nel cuore della Chiesa”.

Il Presidente Regionale dopo aver salutato tutti i gruppi M.I. presenti all’incontro di Formazione informa degli impegni futuri che siamo chiamati a ricordare sia a livello Regionale che Nazionale.

Egli ci comunica che è stata aperta la causa di santificazione del cofondatore della Milizia dell’Immacolata fra Antonio Mansi.

Giovanni Gentilini sottolinea che per noi la formazione è un po’pesante da sostenere, ma lo stesso Mons. Angelo Spina incita i fedeli a crescere nella conoscenza del Vangelo e del proprio carisma di appartenenza. Egli rammenta le parole di papa Francesco al Sinodo dei giovani, nel quale ha incitato allo sviluppo di una Chiesa vera, testimone di Cristo che non abbia paura e che sia autentica.

I giovani hanno bisogno di veri testimoni.

Terminato il suo intervento, il Presidente Regionale passa la parola a p. Andrzej Tomkiel il quale ringrazia i frati presenti, mettendo in risalto l’importanza della presenza di un pastore che guidi il  cammino cristiano dei fedeli.

La spiritualità che ci trasmette Padre Kolbe è una spiritualità mariana impostate sulla relazione con Dio …  sulla preghiera essenziale, la quale deve esserci nella Chiesa e in ogni comunità. Molti gruppi si formano, ma lo scopo è unico diventare santi … ogni ideale è la santità. La santità non è raggiungibile quando non si dà importanza alla preghiera … siamo chiamati a scoprire l’importanza della preghiera, per non farla scemare.

La prima preghiera è Sotto la Tua protezione (Sub tuum presidium).

Padre Andrzej prende in considerazione una lettera di San Massimiliano Kolbe nella quale pone l’accento sulla preghiera, quella preghiera che nella Domenica con l’Eucarestia giunge al suo culmine. La realtà della celebrazione non va disgiunta da ciò che avviene dopo quando ritorniamo alla nostra quotidianità, rischio è la perdita di quel fuoco che accende la nostra fede.

Padre Kolbe ricorda che si può amare Maria attraverso la preghiera e attraverso essa possiamo possederla. Padre A. Tomkiel sottolinea la parola possesso, termine che viene usato spesso per indicare qualcosa che ci entra dentro nel cuore e che ha il potere di trasformarci.

Maria sa quando intervenire …. Quando prendere la parola.

L’abbondanza delle grazie si ottiene dalla preghiera, ma per rendere efficace la stessa è necessario il silenzio interiore … esso rende fertile il nostro cuore alla sua parola.

Il silenzio interiore è un’apertura del cuore per accogliere la parola … permette a Maria di occupare tutti gli spazi della nostra vita.

Siamo noi che ci rendiamo disponibili a Lei … siamo noi che le diamo la possibilità di sperimentare la Sua presenza nella nostra vita. La fedeltà è l’elemento fondamentale del nostro cammino.

O siamo fedeli o non siamo fedeli … o siamo militi o non siamo militi.

Padre Andrzej Tomkiel ci suggerisce di essere immersi quotidianamente nella preghiera, da qui l’importanza del Sub Tuum presidium. Spesso crediamo che nella verbosità sta il valore della nostra preghiera, ma spesso Gesù ci fa comprendere che così non è!

Allora come pregare tutto il tempo? Come giungere ad una preghiera continua?

Attraverso le giaculatorie … le semplici preghiere che la tradizione ci insegna. Esse sono preghiere semplici che vengono recitate in diversi momenti della giornata.

Una particolarità di questa preghiera è che in alcune parti è espressa al singolare mentre in altre in plurale, nella metà del terzo secolo essa veniva recitata per aumentare la fedeltà nei momenti della persecuzione.

Essa inizia con “sotto la tua protezione” tutti abbiamo bisogno di una presenza sotto la quale cercare un rifugio …. Sotto la tua misericordia ci rifugiamo. L’uomo che si trova in difficoltà sente maggiormente bisogno di trovare un abbraccio misericordioso. In questa preghiera Maria viene definita genitrice di Dio. L’uomo che ha bisogno di protezione richiede aiuto alla genitrice di Dio perché ha in sé un potere particolare.

In Lei in quanto madre del Signore possiamo trovare aiuto e protezione.

Nella vita della Chiesa ci sono delle leggi, cioè ciò che il popolo ha vissuto viene contenuto nella preghiera, attraverso la quale l’uomo esprime l’amore per la Madre.

Anche per noi questa giaculatoria può essere importante per esprimere il nostro amore e la nostra richiesta di sostegno a Maria.

Padre Tomkiel asserisce che questa preghiera è un modo semplice di essere immersi in essa tutto il giorno …. Maria come madre del Signore diviene il centro della nostra vita, in quanto madre nostra.

Questa preghiera può ispirarci ad essere coincisi … semplici lasciando la verbosità ridondante.

Allora facciamola conoscere a tutti coloro che incontriamo nel nostro cammino.

Il progresso vero a livello spirituale può avvenire solo attraverso la preghiera, unico mezzo che rende visibile la presenza di Dio nella nostra vita.

Padre Kolbe non utilizza mai le mezze parole, se sei qui ci devi essere con tutto te stesso … o si è davanti a Dio o non ci siamo.

La prima cosa è trovare il tempo … lo spazio …. Tutto ha la sua importanza per trovare la giusta sintonia. Importante è l’interiorità, cioè aprire il nostro cuore alla presenza di Dio perché così avviene lo scambio … poi ci sarà il silenzio segno di vera comunione, le troppe parole sono indice di una mancata comunione autentica. Dopo la preghiera abbiamo l’azione … il portare fuori la ricchezza di Dio … incontriamo l’altro. Nella vera preghiera arrivano le risposte quelle autentiche … quelle che vengono da Dio.

Padre Tomkiel ci esorta ad utilizzare questa giaculatoria nella preghiera continua.

Lo Spirito soffia e fa trovare delle perle come questa preghiera che sono arricchenti per la nostra spiritualità.

Concluso l’intervento di p. Tomkiel, interviene Padre Mauro Valentini Assistente Regionale e Provinciale della M.I. riprendendo il discorso sulla preghiera sopra esposta, la quale è stata voluta da papa Francesco. Egli ci ricorda che essa è stata stilata in un tempo difficile … ora com’è il nostro tempo? Riflettiamoci!

Padre Tomkiel sottolinea che un tempo il martirio era una forma di preghiera e di testimonianza … anche oggi abbiamo bisogno di questa forma di testimonianza, cioè abbiamo necessità di una fede autentica … di un amore verso Dio che si esprime non tanto a parole quanto con la concretezza della nostra vita.

Una signora presente in assemblea chiede come mai questa preghiera non è così tanta conosciuta.

Padre Andrea afferma che è curioso che le persone non la conoscano, ma vero … motivo per cui il papa l’ha voluta riproporre in chiusura del S. Rosario.

Un’altra signora sottolinea come avviene che questa preghiera ci fa giungere alla preghiera continua.

Padre Tomkiel afferma che ci aiuta recitandola più volte a presentarci spesso alla Madre del Signore o a renderla presente a noi stessi.

Una signora di Matelica sottolinea come la sua attenzione sia stata riposta sul termine casta piuttosto che gloriosa.

Padre Andrea afferma che è stata una precisazione biblico – teologica riguardante lo studio della parola … è un arricchimento spirituale e conoscitivo non un incitamento a pregare modificando le parole del testo proposto dalla Chiesa

Dopo quest’ultima precisazione l’assemblea si sposta in Chiesa per partecipare alla Celebrazione Eucaristica presieduta da p. Andrej Tomkiel e concelebrata con p. Mauro Valentini (Assistente Regionale), p. Sergio Cognigni (Assistente dell’Umbria) e p. Sergiu Chelaru (Assistente locale di Osimo).

Padre Tomkiel ci fa notare che nelle letture del giorno si parla di due vedove:

  • Nella prima lettura si parla di una vedova che si trova in stato di bisogno e si chiede come può continuare a vivere … come può lodare Dio … il profeta Elia le dona una parola che viene da Dio e la donna si affida alla stessa sperimentando la grandezza e la fedeltà del Signore;
  • Nel Vangelo si parla della vedova che dona tutto ciò che ha e Gesù che è attento ai dettagli, rivolge al suo gesto uno sguardo tenere e pieno d’amore. Gesù ha guardato all’autenticità del dono, non alla sua quantità perché la donna ha donato tutta se stessa … tutta la sua vita. Se da un lato il Signore critica l’esteriorità sopravvalutata dagli Scribi, dall’altro mette in evidenza la spiritualità semplice ma autentica della vedova … il dono totale e generoso di sé.

 

Gesù oggi ci propone una spiritualità concreta … una spiritualità che abbia lo stile della vedovanza … della povertà … del dono generoso e totale di sé.

Dopo la pausa pranzo abbiamo assistito ad una rappresentazione creata dai postulanti del Convento di San Giuseppe da Copertino di Osimo “ 50 sfumature di gioia”.

Al termine di esso p. Mauro Valentini interviene sottolineando l’importanza delle relazioni, le quali dovrebbero essere vere e non virtuali. Ma Padre Kolbe avrebbe detto che niente va demonizzato se non il modo nel quale usiamo ciò che ci viene proposto, per esempio le tecnologie odierne. Questo per dire che un buon cammino di fede è determinato anche dal modo in cui viviamo i nostri incontri comunitari.

Alcuni postulanti hanno testimoniato brevemente la nascita della loro chiamata, dalle loro parole è scaturito che la fede è un cammino continuo … un cammino che si compie con la fine della nostra vita terrena. Tutto nasce dal cammino paziente che si fa insieme e in comunione con il Signore che parla nella nostra storia personale.

Interviene p. Sergio Cognigni, il quale ci ricorda che come militi siamo chiamati ed esprimere la nostra consacrazione a Maria attraverso i segni della nostra disponibilità e generosità nel cammino di santità.

Nel corso dell’assemblea interviene anche il Presidente regionale, il quale sottolinea marcatamente l’importanza di camminare e pregare in comunione tra noi … sempre!

Padre Tomkiel conclude questa giornata asserendo che la cosa più importante è il silenzio interiore, il quale ci permette di entrare in noi stessi … metterci in comunione con Dio e ascoltarlo.

Se un uomo non sa stare con se stesso non è capace di stare nemmeno con Dio e di conseguenza con l’altro.

Coltiviamo il silenzio interiore per giungere ad una maggiore unione con Dio … comunione con il fratello … crescita della nostra spiritualità.

 

 

 

Segretaria Regionale

Simona Sampaolesi

 

 

 

 

 

 

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