Il gruppo M.I. di Osimo ha vissuto  un momento di forte spiritualità grazie alla catechesi argomentata da Manuela Sponda Missionaria dell’Immacolata – PK di Bologna. Ella ci ha donato delle parole che sono state come balsamo per il nostro cuore … ha fatto esplodere in esso l’entusiasmo per il carisma che abbiamo scelto, con la Consacrazione, di vivere seguendo le orme lasciateci da San Massimiliano Maria Kolbe.

Manuela introduce la sua catechesi asserendo che siamo chiamati a contemplare il mistero di Maria, ricordandoci che il carisma della M.I. è l’Immacolata … è permettere che Ella entri nel nostro cuore trasformando la nostra vita, nella sua interezza.

La M.I. non è un insieme di incontri o azioni, bensì è prima di tutto RELAZIONE … una relazione con Maria. Padre Kolbe ci insegna che noi dobbiamo talmente tanto avvicinarci a Maria da divenire Lei.

Papa Francesco nel suo discorso del 1 Gennaio ci dà tre indicazioni che ci aiutano a vivere il mistero di Maria:

  • Lasciamoci guidare da Maria;
  • Lasciamoci abbracciare da Maria;
  • Lasciamoci prendere per mano da Maria.

Egli sottolinea come spesso noi uomini parliamo sempre partendo da noi stessi “Io ho fatto”, “ Io sono”, ma in verità tutto ciò che noi facciamo proviene da Dio, se noi ci ricordiamo di questo, lavoriamo seguendo questo principio, il servizio sarà un CORRISPONDERE alla volontà e all’amore di Lui.

Lasciamoci guidare da Maria: Lei ci guarda come una madre e una madre ama suo figlio e guarda solo il buono che proviene da lui. Maria vede il capolavoro che siamo e che potremo diventare  grazie alla volontà di Dio. Lei vede il nostro limite, ma desidera far uscire il meglio di noi. Lo stesso Padre Kolbe quando era piccolo e birichino di fronte all’Immacolata chiese “ mamma che ne sarà di me?”. Maria vede in lui il potenziale martire, per cui gli offre due corone, una bianca (Santità) e una rossa (Martirio), S. Massimiliano Kolbe le sceglie entrambe. Il  nostro sguardo è sempre fissato sul limite, sul peccato e le mancanze, mentre quello di Maria è rivolto il buono che sta in noi … in ognuno di noi … Ella vede il figlio amato e perdonato. Padre Kolbe era convinto che a Maria con lo sguardo non sfuggiva nulla, ma anche noi non dobbiamo farci sfuggire lo sguardo della madre. Lo sguardo di Maria ci dice di essere ciò che siamo perché Lei ci ama così!

Lasciamoci abbracciare da Maria: Maria non si accontenta di guardarci, ma ci custodisce, ci prende e ci tiene con sé. Lei ci prende nella nostra solitudine. Padre Kolbe nei momenti più dolorosi della sua vita si è affidato a Maria, si è lasciato abbracciare nelle sue paure … nei suoi limiti … Egli ci invita a fare lo stesso abbandonandoci a Lei riceveremo tutto in modo trasformato. A volte la nostra fragilità resta, non ci viene tolta, ma ci ricorda che abbiamo bisogno di Lei … di Gesù … non possiamo fare nulla con le nostre sole forze. Nello Scritto di Kolbe n. 744 Egli afferma che Maria è la madre più affettuosa, soprattutto, nelle difficoltà, nelle prove, per cui siamo chiamati ad affidarle tutto per far sì che Lei facci di esse ciò che vuole.

Lasciamoci prendere per mano: Maria ci prende per mano per condurci alla vita, per portarci da Gesù … a Dio. Spesso noi diciamo che con la Consacrazione siamo cose e proprietà sua, ma non basta essere cose, ma divenire Lei … affidandoci a Lei per essere trasformati dal suo amore materno. Il modo migliore per amare l’Immacolata è farci condurre da Lei in ogni cosa.

Noi dobbiamo fare esperienza di Lei … un’esperienza di fede … di amore che richiede tempo. Poi siamo chiamati a trasformare questa esperienza personale in MISSIONE. Lo stesso Benedetto XVI asseriva che la fede senza le opere non era niente, poteva divenire un puro atto egoistico che ci fa stare a posto con la coscienza.

A volte ci domandiamo “Qual è la volontà di Dio?” semplice! Che lo amiamo e consideriamo l’altro un nostro fratello.

La M.I. non è una serie di attività, ma il vivere la maternità e paternità verso l’altro, partendo dalla nostra esperienza di sentirci figli amati. Lasciamoci guardare da Maria, per riuscire a guardare l’altro con occhi nuovi … belli. Gli occhi di Maria guardano, ma senza giudicare, provando tenerezza per poi andare da Gesù. Il nostro sguardo porta a Gesù!

Tutti noi siamo chiamati ad abbracciare rendendo concreto l’amore … un atto d’amore è sempre generativo. Il 17 Febbraio del 1941 quando Padre Kolbe fu arrestato dalla Gestapo disse “ Fratelli non dimenticatevi dell’amore”.

Lasciamoci abbracciare e prendere per mano da Maria per dare un volto nuovo a questo mondo. In fondo, il nostro fondatore era un uomo molto fragile, ma si è lasciato condurre da Maria … si è affidato a Lei e questo atto è stato la sua stessa forza.

Il nostro carisma è essere Maria oggi! Esso conduce alla santità. Le persone che conobbero Padre Kolbe nel campo di concentramento dissero che la sua umanità era grande … la sua persona irradiava santità … Egli fu un lampo di luce che brillava di Dio nell’inferno di Auschwitz.

La santità di S. Massimiliano Maria Kolbe partì dal suo incontrarsi con lo sguardo di Maria.

Sulla base del discorso di Papa Francesco possiamo trasformare i tre aspetti che ci vengono proposti dalla Quaresima:

  • Preghiera intesa come stare sotto lo sguardo attento e amorevole di Maria;
  • Digiuno da se stessi per abbracciare l’altro … per passare dall’Io al Tu;
  • Elemosina è prendere per mano il nostro fratello … prendere qualcosa dell’altro su di sé.

 

Che cosa dire di fronte a queste semplici, ma bellissime parole di Manuela?

Grazie per aver irradiato di luce e calore il nostro cuore immerso nelle sue tristezze … nei suoi affanni .

Grazie per averci fatto conoscere un po’ di più la nostra Mamma Celeste  e per averci fatto comprendere che non è tanto ciò che facciamo nei nostri gruppi che conta veramente, quanto essere famiglia … imparando a vedere le difficoltà dell’altro come Maria alle nozze di Cana … saper abbracciare il nostro fratello nella totalità della sua persona con le sue ferite e  le sue speranze … per prenderlo per mano conducendolo verso l’amore di Maria, quell’amore che per primi abbiamo esperito.

Il nostro augurio per tutti è diventare Famiglia accogliente di fronte a coloro che bussano alla porta della nostra vita … del nostro gruppo M.I. … con la certezza che siamo tutti figli amati e meravigliosi agli occhi di Maria … di Gesù … un capolavoro del Padre!

Buon cammino a tutti sotto il manto dell’Immacolata.

 

Simona Sampaolesi

 

 

 

 

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