Oggi 06 Ottobre 2024 c/o il Convento di San Giuseppe da Copertino ad Osimo, la Milizia dell’Immacolata delle Marche ha vissuto un momento importante che segna l’inizio dell’Anno sociale 2024-2025.
Tutti i responsabili dei gruppi MI della Regione hanno risposto generosamente a questo invito, vivendo momenti di profonda comunione e serenità.
Questo nuovo anno è toccato dalla grazia del Giubileo dove siamo chiamati, con Maria, ad essere pellegrini di speranza.
Noi come Regione parleremo sì di Speranza, ma attraversando la bellezza dei segni visibili della Chiesa: i Sacramenti.
Il nostro Assistente p. Benone Butacu sottolinea l’importanza di riscoprire le nostre radici cristiane, in quanto prima di essere militi e mariani, siamo cristiani e come tali abbiamo la responsabilità di curare la nostra conoscenza del Vangelo, la nostra identità di seguaci di Cristo.
Egli ci ricorda che il nostro cammino spesso è segnato da prove e sofferenze, da persone che potrebbero o ci hanno ostacolato nello svolgere un servizio, ma non arrendiamoci di fronte a tutto questo, bensì aiutiamoci a camminare insieme.
Al termine della S. Messa abbiamo consegnato ai Responsabili una copia della Regola di vita del nostro fondatore perché là dove ci sentiamo smarriti è fondamentale ritornare alla radice del nostro carisma, per essere cristiani sulla scia dell’eredità che ci ha lasciato San Massimiliano Maria Kolbe che, come Cristo, si è fatto dono per l’altro.
La Presidente Simona Sampaolesi, ricorda che in questo anno associativo continueremo a lavorare per cercare di creare un clima di fraternità e di familiarità, ma per giungere a tale scopo abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, non solo, ma anche di relazioni vere basate sul rispetto reciproco, sulla sincerità, siamo chiamati a dirci le cose come stanno senza paure, rivelando ciò che alberga nel nostro cuore, il tutto con un atteggiamento di profonda comprensione reciproca. Noi tutti desideriamo l’unità, ma siamo umani che portano con sé delle fragilità che vanno rispettate e perdonate, nessuno di noi è un supereroe di questo dobbiamo esserne consapevoli.
P. Benone evidenzia l’importanza di non vedere nostro fratello un supereroe, bensì una persona che nella sua miseria umana, con le sue fragilità e i suoi errori cerca di portare avanti un servizio per il bene dell’altro, per questo siamo chiamati a non puntare il dito verso nostro fratello piuttosto sosteniamolo, preghiamo per lui, aiutiamolo a svolgere il suo contributo nella Chiesa per crescere insieme.
Questo è l’anno basato sulla speranza e noi siamo chiamati ad essere un segno di speranza per l’altro ovunque ci troviamo, siamo chiamati ad essere Maria in ogni luogo in cui entriamo e Lei con sé porta sempre dolcezza, amorevolezza, ascolto e un cuore grande che abbraccia tutti e in modo particolare chi ha il cuore ferito.
In questo anno di grazia domandiamoci spesso: Siamo un segno di speranza per l’Altro? Attraverso me le persone sperimentano la presenza di Maria?
Continuiamo il nostro cammino insieme, supportandoci e collaborando, assumiamo uno sguardo che va oltre ciò che si vede … che entra nel cuore seminando perdono e speranza.
Simona Sampaolesi – Presidente Regionale della MI de