Dopo una bella e intensa preparazione, finalmente domenica 28 giugno la Consacrazione,19 persone, provenienti anche da Cerreto d’Esi e da Esanatoglia, hanno voluto consacrare la loro vita a Maria Immacolata, sulle orme di San Massimiliano Maria Kolbe, che ha iniziato questa aggregazione di cristiani.

E’ stato un momento bello non solo per l’emozione, ma anche per la testimonianza di 19 persone che davanti a tutti hanno testimoniato la loro volontà di seguire l’esempio e di invocare sempre l’aiuto di Maria Immacolata, quando, davanti al vescovo emerito di Pompei, Mons. Carlo Liberati, e all’Assistente Regionale P. Sergio, nella Chiesa di Regina Pacis in Matelica, ognuno dei chiamati ha detto sinceramente il proprio “Eccomi”.

Può sembrare presuntuoso che una persona intenda consacrare tutta la propria vita a Maria Immacolata, concepita e vissuta senza peccato, quando noi nella nostra fragilità spesso commettiamo ingiustizie e facciamo male al nostro prossimo. Ma in realtà questo gesto è stato e sarà un atto di affidamento totale a Maria e alla sua intercessione, perché possiamo confidare sempre nel suo aiuto e confrontarci con il suo esempio.

Così don Alberto, poi il diacono Andrea, fino a Sabrina, tutti abbiamo ricevuto la “medaglia miracolosa” consegnata da Maria a santa Caterina Labouré. Una medaglia che è un dono ed un impegno: un dono di grazia a cui abbiamo aperto il cuore, perché l’aiuto di Maria sia sempre accolto dai nostri cuori e dalla nostra vita, un impegno a donare la vita per la purezza del nostro cuore e delle nostre intenzioni, con generosità, donando e mettendo a disposizione la vita a Colui che ce l’ha donata.

Don Alberto