I gruppi della Milizia dell’Immacolata delle Marche hanno partecipato in modo numeroso ai festeggiamenti per il Centenario della nostra associazione nella città di Roma.
Questa esperienza è stata meravigliosa … segnata dalla comunione tra i militi provenienti da ogni parte del mondo … uniti solo dall’amore per l’Immacolata … dal fuoco che l’ideale kolbiano ha acceso nei loro cuori, in modo personale e unico per ognuno di essi.
Il giorno 18 Ottobre siamo stati ricevuti in piazza S. Pietro da Papa Francesco, il quale con le sue parole ha accarezzato il nostro cuore parlandoci del rapporto esistente tra la nostra fede e la morte.
Egli ci ha ricordato che la morte fa parte del nostro cammino terreno, non possiamo né dobbiamo far finta che non sia così…ma noi abbiamo una speranza, la Risurrezione, di cui ci ha parlato Gesù. Il nostro amato Signore ha rialzato dalla morte tante persone ricordiamo la risurrezione di Lazzaro, della figlia di Giairo, del figlio della vedeva. Per esempio,quando Egli andò dalla figlia di Giairo la vide addormentata, la prese per mano e le disse “Talita Kum” che significa “Alzati”. Quando anche per noi arriverà l’incontro con sorella morte Gesù verrà e prendendoci per mano ci dirà “Talita Kum” e allora la nostra speranza diventerà una bellissima realtà. Questo ci deve dare forza nella prova … nella separazione a causa della morte dalle persone care … ricordiamoci che proprio nella sofferenza Gesù ci prende per mano e ci dice “Alzati”.
Papa Francesco ci ha suggerito di metterci in silenzio e pensare al momento della nostra morte e alla voce del Signore che ci dice “Alzati”.
Parole e momento forte che ha commosso tutti noi … che ci ha consolato dalla perdita delle persone amate … che ha attenuato le nostre paure … che ha smorzato i nostri dubbi dettati dalla fragilità umana.
Il nostro fondatore Padre Kolbe ci ricorda che noi militi, noi affidati al cuore e nelle mani dell’Immacolata saremo ancora più beati perché avremo la gioia di essere presi per mano da Maria e condotti da Lei stessa al cospetto di Cristo che ci condurrà nel posto che ci ha preparato.
Ora ci prestiamo a piccoli passi a camminare sulla strada del secondo Centenario. Questo avrà come linea guida tre parole che dovranno essere il nostro motto nel cammino di fede che continueremo a percorrere insieme:
1) CONVERSIONE: La conversione deve partire da un lavoro su noi stessi … per primi dobbiamo cambiare la nostra mentalità … siamo chiamati ad una formazione continua … solo cambiando il nostro cuore potremo toccare quello delle persone che incontreremo sul nostro cammino.
Il milite deve essere fedele al carisma kolbiano, una fedeltà dinamica , cioè capace di essere un esempio di risposta cristiana ai problemi del nostro tempo.

2) SECOLARITA’: Il milite dà testimonianza con la sua vita nel mondo … lì dove è inserito: nella Parrocchia, in famiglia, nell’ambiente lavorativo, negli ospedali, nelle famiglie dove c’è la presenza di una sofferenza … tutto con amore e per amore.
Il milite è chiamato a custodire il fuoco che lo Spirito Santo ha acceso nel suo cuore … divenendo esso stesso una spinta per le persone ad amare Dio. In che modo?
– Attraverso una preghiera insistente, continua, costante a Dio;
– Seguire l’impulso di Kolbe ovvero, la sua spinta interiore alla missione;
– Uscire dal gruppo per andare nel mondo e trasmettere questo fuoco.
Dobbiamo uscire per essere risposta di Dio alle povertà del mondo verso le periferie dell’esistenza umana. Il milite non è chiamato a dare delle soluzioni, ma essere con la propria vita una risposta. Dobbiamo uscire in fretta come Maria a portare Gesù.

3) INCLUSIONE: Il milite è chiamato ad accogliere tutte le persone che bussano alla porta del suo cuore … alla porta del gruppo M.I. al quale appartiene … dando loro dignità … come? Accettandole per quello che sono senza giudicare nessuno … indipendentemente dalla storia che portano con sé … aldilà dei loro peccati e dei loro sbagli … egli è chiamato ad essere il prolungamento dell’abbraccio amorevole di Maria per i fratelli.

Dopo questa bellissima esperienza vissuta nella città eterna, Roma, non ci resta che augurare a tutti i militi del mondo di camminare insieme uniti dall’amore di e per Maria e dal nostro Padre fondatore Kolbe … sempre in marcia per affrontare le sfide del nostro tempo.

Buon cammino di fede nel percorso avventuroso del secondo Centenario.

Segretaria Regionale
Simona Sampaolesi

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