fonte: http://www.ancoraonline.it/2022/05/26/capriotti-presidente-milizia-dellimmacolata-padre-kolbe-donare-non-solo-tempo-superfluo/

di Luigina Pezzoli

Prosegue il nostro viaggio alla conoscenza dei gruppi, movimenti e associazioni che fanno parte della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto Marche. Questa settimana abbiamo intervistato Luca Capriotti presidente della Milizia dell’Immacolata di Padre Kolbe.

Presidente ripercorriamo la storia della Milizia.

La Milizia dell’Immacolata ha origine il 16 ottobre 1917 da un’intuizione di fra Massimiliano Kolbe, frate francescano polacco il quale, durante la sua permanenza a Roma per gli studi, vede le manifestazioni della massoneria contro la Chiesa e decide, insieme ad altri sei frati, di fondare un’associazione con l’impegno di propagare la perfetta devozione a Maria Immacolata, e così, salvare gli uomini dalla rovina spirituale e materiale. Padre Kolbe, poi, troverà il martirio nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1941; successivamente verrà beatificato nel 1971 da Papa Paolo VI e canonizzato nel 1982 da Papa Giovanni Paolo II. Con i Brevi del 18 dicembre 1926 e del 23 aprile 1927, il Papa Pio XI concesse alla Milizia dell’Immacolata indulgenze e privilegi ed in seguito la elevò a Pia Unione Primaria. Dopo l’approvazione dello statuto del 8 novembre 1975 da parte del Pontificio Consiglio per i Laici (rinnovata il 20 dicembre 1980 ad experimentum), il 16 ottobre 1997 lo stesso dicastero ha eretto la MI come Associazione Internazionale pubblica dei fedeli, approvandone al contempo i nuovi Statuti Generali. Il 23 ottobre 2017 la Presidenza Internazionale della MI ha approvato il nuovo Direttorio Nazionale per permettere all’associazione presente in Italia di uniformarsi a quanto la Chiesa richiede.

Qual è il carisma?

San Massimiliano ha fondato questo movimento con uno scopo preciso, quello della conversione di tutte le anime al Signore risorto attraverso il Cuore Immacolato di Maria. Nei suoi scritti è riportato in maniera molto precisa quello che pensa dell’appartenenza alla Milizia:

Scopo: procurare che tutti gli uomini si convertano a Dio, anche se non cattolici o non credenti, in particolare i massoni; e che tutti diventino santi, sotto il patrocinio e per la mediazione della Vergine Immacolata.

Condizioni: consacrarsi totalmente alla Vergine Immacolata, ponendosi liberamente come strumento docile e generoso nelle Sue mani. Portare la Medaglia Miracolosa (quella che Santa Caterina Labouré fece coniare nel 1830).

Mezzi di apostolato: pregare, fare penitenza, offrire a Dio la fatiche e le sofferenze quotidiane della vita. Rivolgersi, possibilmente ogni giorno, all’Immacolata con questa giaculatoria: “O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a Te ricorriamo e per tutti coloro che a Te non ricorrono, in particolare per i nemici della Santa Chiesa e per quelli che ti sono raccomandati”. Usare tutti i mezzi validi e legittimi che si presentano per annunciare con zelo il Vangelo soprattutto la stampa e la Medaglia Miracolosa. (San M. Kolbe, SK 21)

Attraverso poche parole San Massimiliano ha descritto uno stile di vita globale che ci chiama a donare tutto noi stessi e non solo il tempo superfluo. «Lo spirito è ciò che dà vita, che dà movimento. Lo spirito della M.I., perciò, dovrà vivificare tutti i suoi aderenti, affinché siano sempre più dei perfetti militi dell’Immacolata, divengano ogni giorno più cosa e proprietà dell’Immacolata e, con zelo sempre più crescente, conquistino a lei i cuori dei loro vicini. Quanto più saranno vivificati da questo spirito, tanto più saranno militi dell’Immacolata. A conforto delle anime fervorose, è necessario sottolineare che l’essenza della donazione di sé all’Immacolata non consiste nel pensiero rivolto costantemente a lei, ma nella volontà. Perciò l’anima occupata nel coscienzioso adempimento del proprio dovere non cessa di essere proprietà dell’Immacolata, anche se in quel momento non ci pensa». (San M. Kolbe, SK 1226)

Qual è la presenza del Movimento nella Diocesi?
Il movimento della Milizia dell’Immacolata è strettamente legato, fin dalle sue origini, all’ordine francescano. Non stupisce, quindi, che i gruppi presenti in tutta Italia sorgono all’interno di parrocchie o comunità francescane.  Nella regione Marche ci sono circa 20 gruppi, concentrati soprattutto nelle province di Ancona e Macerata. Nella provincia di Ascoli Piceno attualmente è presente ad Ascoli Piceno e a San Benedetto del Tronto. Nella nostra diocesi il gruppo di San Benedetto del Tronto ha sede ed opera nella parrocchia francescana di Sant’Antonio di Padova; qui il gruppo è stato fondato negli anni ’60. Abbiamo trovato alcune lettere del 1965 inviate dall’allora parroco padre Oscar Serfilippi al Centro Nazionale di Roma dove chiedeva materiale per poter iscrivere alcune persone alla Milizia dell’Immacolata.

Ci parli dei gruppi che fanno parte del movimento.
Negli anni ’80 erano presenti due gruppi numerosi di giovani (18-25 anni) e di giovanissimi (12-17 anni) ciascuno composto da almeno una ventina di elementi. I gruppi si ritrovavano settimanalmente per la catechesi, partecipavano ed animavano la celebrazione eucaristica della domenica sera, collaboravano nel catechismo, organizzavano campi scuola estivi in montagna dove si alternava la preghiera alle attività ludiche.  Sul finire degli anni ’90 il gruppo giovani ed il gruppo adulti si sono fusi; da allora è sempre rimasto un nucleo di circa 15 elementi a cui si aggiungono saltuariamente vecchi e nuovi compagni di viaggio nella fede. Il gruppo è coadiuvato da un assistente spirituale (previsto anche dagli statuti). Mi piace ricordare quelli che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare nel corso degli anni: padre Pietro Nuciari, padre Luciano Rossi, padre Giancarlo Corsini, padre Luigino Foresi, padre Pietro Olariu, padre Luigi Sman. Attualmente il nostro assistente è padre Nazzareno Rapetta.

Quali sono le iniziative che portate avanti?
Molte sono le iniziative che negli anni abbiamo proposto ed organizzato in parrocchia e non solo. Tra le tante, cito quelle che maggiormente sono rimaste nella mia mente e nel mio cuore:

La Marcia Mariana: nei primi anni ’90, da un’ispirazione dell’allora assistente padre Luciano, nacque l’idea di organizzare un pellegrinaggio a piedi al vicino santuario di Santa Maria delle Grazie a Monteprandone. Da allora, per 22 anni, abbiamo portato avanti questa iniziativa all’inizio del mese di settembre, cercando di coinvolgere tutta la Diocesi. Proprio con questo obiettivo il punto di partenza (dopo i primi anni) fu spostato al piazzale della cattedrale Madonna della Marina. Portare in pellegrinaggio l’immagine del quadro della Madonna delle Grazie attraverso il centro della città era un’occasione per far rinascere nel cuore di ogni persona quella fiamma della fede che spesso rimane soffocata dal tran-tran quotidiano. Dal 2015 non è stata più organizzata ma confidiamo che, con l’aiuto anche di questo articolo, si possano raccogliere nuove forze e nuovi impulsi a cui noi saremmo ben lieti di riversare la nostra piccola esperienza.

La statua di San Massimiliano Kolbe: tra il 2011 e il 2012 abbiamo avviato una serie di iniziative volte alla realizzazione della statua in bronzo del nostro fondatore, statua che oggi si trova al centro di Piazza Kolbe. Tutto ha inizio nei primi mesi del 2011 quando il maestro Primo Angellotti ci diede la sua disponibilità a realizzare una statua in gesso di San Kolbe; questa prima statua è stata inaugurata proprio il 14 agosto, in occasione del 70mo anniversario del santo, alla presenza del Vescovo Gestori. Poi, a partire da quella, è stata realizzata la versione bronzea (grazie ai contributi della parrocchia, del Centro Regionale della Milizia e di molti fedeli) che è stata collocata nell’omonima piazza il 26 maggio 2012, alla presenza dell’artista Primo Angellotti, del parroco della parrocchia di Sant’Antonio di Padova padre Gabriele Lupi, dell’artista teatrale Renzo Arato e delle autorità cittadine.
La statua raffigura il santo con la barba, in posizione eretta e la testa leggermente inclinata di lato e in avanti verso la mano protesa che stringe un rosario (a ricordare il suo infinito amore per l’Immacolata); il cingolo che gli cinge i fianchi è fatto di filo spinato (a ricordare i campi di concentramento) e sale fino alla testa trasformandosi in aureola (la santità del martirio).

Altri eventi: abbiamo poi organizzato una rappresentazione teatrale alla Palazzina Azzurra (agosto 2011) in collaborazione con l’artista Renzo Arato, diverse mostre biografiche di San Massimiliano (presso l’oratorio di sant’Antonio, presso la chiesa Madonna della Speranza di Grottammare), mercatini della “buona stampa” cristiana (come la chiamava il santo) e catechesi parrocchiali di preparazione alla consacrazione all’Immacolata.

Collaborazione con la parrocchia: collaboriamo nell’attività ordinaria della parrocchia (recita del rosario, pulizia della chiesa, consiglio pastorale) e forniamo il nostro piccolo contributo nelle ricorrenze a noi più care quali la Novena dell’Immacolata, il mese di maggio, il 14 agosto (ricorrenza del martirio di p. Kolbe)