Grande festa lunedì 14 agosto quando la MI dell’area Lauretana si è riunita presso il Santuario di San Giuseppe da Copertino in memoria del nostro padre fondatore San Massimiliano Maria Kolbe. Infatti, militi provenienti da Filottrano, Ancona, Castelfidardo e Osimo abbiamo vissuto un bel momento di comunione e di condivisione in uno spirito di gioia partecipando alla celebrazione eucaristica presieduta da padre Franco, rettore della basilica. Abbiamo potuto ascoltare le bellissime riflessioni del padre nella viglia dell’Assunzione di Maria al cielo, colei che ha cambiato la storia grazie al suo “si”, colei che ci guida e ci porta a suo figlio, colei che ha creduto, si è fidata e affidata completamente a Dio anche nelle difficoltà della vita. Lei è stata la donna dell’ascolto per eccellenza sottolineava padre Franco, un ascolto legato all’azione, un ascolto che si è concretizzato e ha preso forma. Quanto è importante imparare ad ascoltare nella vita e nelle cose di ogni giorno, non fermarci al solo sentire con le orecchie, ma andare nel profondo, e dopo aver ascoltato la parola di Dio, lasciamo che orienti la nostra vita mettendo in gioco tutto il nostro essere, e come Maria passare dall’ascolto all’azione, alla concretezza. Lei infatti, dopo l’annuncio dell’angelo, corre in fretta da sua cugina Elisabetta, si mette in cammino, l’amore la spinge verso l’altro (Lc 1,39).
Tre verbi dunque, tre azioni che devono orientare la nostra vita: Ascoltare la parola di Dio, Accoglierla e Metterla in pratica. Anche San Massimiliano Kolbe ha vissuto la sua vita in totale affidamento a Dio e a Maria, è stato un santo della concretezza fino all’estremo, donando la sua vita, scegliendo di morire al posto di un padre di famiglia. Lui, innamorato folle di Maria, ha donato tutto se stesso per il bene di un altro. Ha sperimentato sulla propria pelle quello che Gesù aveva detto: “nessun ha un amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13).
Che l’Immacolata che lui tanto amava ci guidi e ci aiuti ad essere strumenti concreti nelle sue mani. E noi, seguendo il suo esempio possiamo portare l’amore di Dio ad ogni uomo che incontriamo e lodando Dio per le sue meravigliose opere, possiamo cantare anche noi il nostro “Magnificat”.
Dopo la celebrazione eucaristica abbiamo condiviso tutti insieme la cena in un clima di comunione e di allegria.
Il cammino è più bello e più leggero quando i cuori condividono e sono animati dallo stesso amore per Gesù e per Maria.
Luiza Vatamanelu – Collaboratrice per gli articoli del Sito