Il Consiglio Nazionale della Milizia dell’Immacolata ha indetto la Giornata Nazionale della M.I. in apertura del centenario della fondazione della nostra Associazione.

Cento anni fa, il 16 Ottobre del 1917 il nostro amato San Massimiliano Maria Kolbe, sotto ispirazione della mamma Celeste, fonda la Milizia dell’Immacolata.

Tutti noi militi, ci siamo riuniti per iniziare un cammino del ricordo … con la speranza che il nostro cuore possa ritrovare l’entusiasmo di vivere la nostra spiritualità sulle orme del carisma kolbiano.

In queste giornate sono stati presenti più di 400 militi appartenenti ai diversi centri M.I. italiani … uniti per rinnovare il nostro sì a Maria … per confermare a Padre Kolbe la nostra volontà di portare avanti il suo progetto di condurre tutti a Lei.

Noi della militi delle Marche Sabato 15 Ottobre, prima di giungere a San Giovanni Rotondo, abbiamo vissuto un momento di spiritualità c/o il Santuario di San Michele Arcangelo. Qui ci siamo riuniti nella Cappella della Riconciliazione per recitare la coroncina della Divina Misericordia, poi abbiamo partecipato alla Santa Messa nella Grotta in cui è apparso San Michele. Nell’omelia la parola chiave è stata la preghiera. Essa è essenziale nella vita di un cristiano … è un mezzo che ci fa vivere una profonda comunione con Dio … possiamo chiedere qualsiasi cosa … con fede perché Lui accoglie sempre le nostre richieste e le esaudisce secondo il piano di salvezza che ha stabilito per ognuno di noi … ricordiamoci sempre che Dio esaudisce sempre le sue promesse. Non stanchiamoci mai di pregare!

Successivamente, ci siamo trasferiti nel luogo di Padre Pio, San Giovanni Rotondo, dove alla sera abbiamo vissuto un momento di preghiera intenso e commovente attraverso la fiaccolata in piazza. I rappresentanti della M.I. italiana, tra i quali vi era il nostro Presidente Regionale Giovanni Gentilini, hanno trasportato la statua della Madonna delle Grazie, dalla piazza della Chiesa vecchia fino a quella del nuovo Santuario.

Tutti con fervente devozione abbiamo ringraziato la nostra mamma Celeste per essere presente nella nostra vita … per accompagnarci in ogni tappa del nostro cammino di fede.

Domenica 16 Ottobre, alla mattina, tutti i militi si sono riuniti nell’Auditorium del Santuario di San Padre Pio per il Convegno che aprirà il centenario dedicato alla fondazione della Milizia dell’Immacolata.

In apertura dell’incontro p. Francesco Di Leo ha salutato i presenti e ha ricordato che, in questa giornata, cercheremo di comprendere come l’amore per l’Immacolata da parte di Padre Pio e San Massimiliano Maria Kobe, sia un modello e segno della Misericordia di Dio.

La Presidente Nazionale Margherita Perchinelli, interviene, ringraziando il lavoro di tutti coloro che hanno sostenuto il Centro Nazionale nella sua attività e nella preparazione di questo momento per noi tutti molto significativo.

Padre Mauro De Filippis, interviene, affermando che Padre Kolbe ci insegna che è possibile fare gesti d’amore e di misericordia nell’ordinarietà della nostra esistenza. Quest’anno il nostro motto è “Cento anni di storia e cento anni di missione”.

Egli ci porge i saluti di Padre Marco Tasca Ministro dei frati minori Conventuali e quelli di p. Raffaele di Muro, il quale ci esorta a continuare il servizio per l’Immacolata con fervoroso amore.

A questo punto, il Centro Regionale della M.I. Marche, ci fa vivere un momento di preghiera con la recita delle Lodi mattutine.

Terminata la preghiera prende la parola Don Francesco Armenti (diacono), il quale ci presenta la sua relazione dal titolo “Uomini di misericordia San Massimiliano Kolbe e San Pio”.

Egli asserisce che tutta la vita di questi Santi ha toccato la Misericordia di Dio.

San Massimiliano Maria Kolbe e San Pio hanno incarnato in tutta la loro esistenza la carità evangelica, non ci sono differenze tra loro, bensì una complementarietà. Essi hanno incarnato la compassione nella spiritualità francescana … l’hanno espressa nel confessionale, nella sofferenza che deturpava la dignità dell’uomo, nell’incontro con l’altro, nei luoghi di sofferenza.

Il Signore dona sempre all’umanità uomini Santi perché attraverso la comunità cristiana l’uomo possa guarire dalle conseguenze del suo peccato … dal suo vivere lontano da Dio.

Il denaro del samaritano non è un qualcosa, ma qualcuna … il prezzo che Cristo paga per noi sulla croce … il prezzo della nostra redenzione.

San Pio e Padre Kolbe hanno pagato con l’offerta della loro vita e della loro sofferenza.

La compassione non basta deve divenire azione, coinvolgimento totale della persona.

Ciò che fa risplendere questi due frati è la misericordia e con essa risplende il Cristo misericordioso … è l’identità distruttiva del loro mistero … San Pio e San Massimiliano Maria Kolbe esprimono con la misericordia la via che unisce Dio con l’uomo.

Dio ci viene incontro per primo … Egli non guarda il nostro peccato, ma le conseguenze che esso produce nella nostra anima. Con Lui abbiamo sempre una speranza perché non guarda alle nostre colpe bensì è rivolto a recuperare il bello del volto del cristiano.

Dalla Misericordia di Dio nascono tre azioni:

  • Fermarsi;
  • Vedere;
  • Toccare.

E queste le troviamo anche nella vita di San Pio e Padre Kolbe.

L’onnipotenza di Dio è determinata dall’amore non dalla vendetta.

Chi è il Misericordioso?

Gesù affermava “ siate misericordiosi come il Padre … imitando la relazione che esiste tra me e il Padre (tenerezza)”…. Misericordia è essere toccati dal dolore dell’altro.

Tutta l’esistenza di San Pio e di San Massimiliano Kolbe è stata incentrata sul bisogno dell’altro … i doni che hanno ricevuto sono stati usati per la santificazione di tutti, non di se stessi.

San Pio aveva tre peculiarità carismatiche che si esprimevano:

  • Nel confessionale;
  • Nell’altare;
  • Nella direzione spirituale.

La misericordia di questo Santo è inclusiva non esclusiva, anche nel momento in cui cacciava le persone dal confessionale lo faceva per educarle all’amore di Dio … faceva in modo che all’interno del confessionale ci fosse una traccia della conversione del peccatore.

Dall’altro lato abbiamo San Massimiliano Maria Kolbe il cui carisma è stato determinato da:

  • La compassione;
  • Il dono di sé;
  • Il perdono.

Egli rappresenta il modello del dono di sé il cui apice è stato raggiunto ad Ashwithz , luogo del suo martirio.

Padre Kolbe riusciva a vedere Dio ovunque, anche nei posti segnati dalla sofferenza dovuta alla cattiveria dell’uomo. Egli asseriva che Dio usa la giustizia, mentre l’uomo agisce per vendetta … Dio si muove con giustizia e misericordia.

Egli manifestava la misericordia divina grazie al suo profondo amore per l’Immacolata … Kolbe sentiva passione, dolore per l’altro … di fronte all’ignoranza evangelica si sentiva toccato.

La misericordia non è sinonimo di pietismo, ma è compassione, la stessa che provò Gesù per noi … l’uomo è a immagine di Dio per cui è capace di provare i suoi stessi sentimenti.

Il futuro del mondo è il perdono.

Il cristianesimo senza il perdono non basato sul Vangelo.

Il cuore dell’uomo non è capace di perdonare, va educato … preparato per farlo.

Il Signore attraverso la preghiera ci mette nella condizione di saper perdonare … il perdono è educativo.

La Chiesa ha la necessità di riscoprire il sacramento della Riconciliazione … attraverso l’accoglienza, l’accompagnamento e il discernimento può condurre l’uomo a riconciliarsi con Dio, qualunque peccato egli abbia commesso … in qualunque condizione stia vivendo.

La compassione ci aiuta a comprendere che possiamo amare come Dio ci ha amati … solo così potremmo veramente essere un riflesso dell’amore di Dio nel mondo e per il mondo.

 

Una volta che Don Francesco Armenti ha terminato la sua catechesi, l’assemblea si è riunita per pregare l’Angelus e subito dopo c’è stata l’estrazione della lotteria Nazionale.

A questo punto i lavori del mattino si sono conclusi.

I militi si sono ritrovati tutti nel pomeriggio alle ore 15.30 nel piazzale della Chiesa di Santa Maria delle Grazie per attraversare la Porta Santa in questo anno della Misericordia che sta giungendo al termine.

Alle 16.30 sempre in questa Chiesa p. Mauro De Filippis, Assistente Nazionale M.I., ha celebrato la Santa Messa per la Milizia dell’Immacolata e, nel corso dell’omelia ci ha edificati con le sue bellissime parole.

Egli, in relazione al Vangelo di Luca, sottolinea che Gesù ci ribadisce l’esigenza di pregare sempre … un obiettivo irraggiungibile. Esso non va confuso con una continua ripetizione di parole, ma come dice la nostra mamma Celeste, una preghiera sincera e fatta con il cuore.

Pregare è come voler bene a qualcuno, se lo amiamo lo facciamo sempre!

Oggi il cuore del Vangelo di Luca ci parla di una vedova la cui caratteristica preminente è la dignità … una donna che ci rivela che la preghiera è un NO alla rassegnazione.

Perché pregare?

Per vivere! Come dice Papa Francesco la preghiera è il respiro della fede.

Il segreto dei Santi sta nella preghiera, la quale ci fa stare con Dio … camminare con Lui!

Spesso ci domandiamo: “Dio esaudisce le nostre preghiere?”

Dio esaudisce sempre le nostre richieste, ma secondo la sua promessa. Non si prega per cambiare la volontà di Dio su di noi, ma per trasformare la nostra esistenza … per divenire a Sua immagine. La preghiera ci conduce a dire non come io voglio ma come Tu vuoi nella mia storia, nella mia famiglia, nel mio lavoro … per l’eternità.

Le cose vanno bene … sono giuste … dove lì c’è la volontà di Dio.

Pregare è una necessità … è il respiro della vita.

Allora chiediamoci: “ Gesù troverà la fede?”

Gesù troverà noi così come siamo e sarà Lui a trasformarci secondo la volontà del Padre … così come ci ha pensato prima ancora che fossimo concepiti.

Una volta terminata la Santa Messa ci siamo salutati tutti caldamente pronti a rientrare nelle nostre case e nella nostra vita quotidiana, lì dove Gesù aspetta che ci apriamo completamente a Lui per essere trasformati a Sua immagine e somiglianza.

 

Buon centenario a tutti e sempre uniti in cammino con Maria

Simona Sampaolesi – Segretaria Regionale