La Milizia dell’Immacolata delle Marche si è riunita c/o la Pensione Piemonte a Loreto per vivere un’edificante giornata di formazione sulla base del metodo della Conversazione Spirituale.
La conversazione spirituale si concentra sulla qualità della propria capacità di ascoltare così come sulla qualità delle parole dette. Questo significa prestare attenzione ai movimenti spirituali in se stessi e nell’altra persona durante la conversazione, il che richiede di essere attenti a più delle semplici parole espresse. Questa qualità di attenzione è un atto di rispetto, accoglienza e ospitalità verso gli altri così come sono.
Lo scopo della conversazione spirituale è quello di creare un’atmosfera di fiducia e di accoglienza, in modo che le persone possano esprimersi più liberamente.
Il focus della conversazione spirituale è sulla persona che stiamo ascoltando, su noi stessi, e su ciò che stiamo sperimentando a livello spirituale. La domanda fondamentale è: “Cosa sta succedendo nell’altra persona e in me, e come sta lavorando il Signore qui?”.
Noi, oggi, siamo partiti dagli spunti di riflessione che ci ha donato p. Benone Butacu Assistente Regionale attraverso la sua relazione sul tema “Maria Madre della Chiesa e Madre di ogni vivente dell’umanità”.
Al termine della quale, p. Benone ci ha lasciato due domande da sviscerare nei laboratori di gruppo. In dettaglio:
1. Maria è la mia Madre e come tale la prendo con me o tra le mie cose?
2. Prendo Maria come consigliera e compagna di cammino? Io sono una compagna di cammino per i miei fratelli?
Lo Spirito Santo, al termine dei lavori, nel corso della restituzione ci ha suggerito aspetti importanti per essere militi nel mondo:
– Per essere militi è necessario partire dalla nostra esperienza per poter consapevolizzare la nostra relazione con Maria, con i nostri limiti e talenti;
– Essere Maria nel mondo attraverso l’ascolto silente dell’altro e prendendoci cura gli uni degli altri, con amore e semplicità;
– Essere cristiani testimoni nel mondo, persone che manifestano con le azioni e non con le semplici parole il nostro essere di Maria;
– L’importanza di un costante affidamento e abbandono filiale a Maria, la quale ci permette di sentirci da Lei protetti e supportati e nello stesso tempo capaci di ascoltare e sostenere l’altro.
Fondamentalmente, ognuno di noi parte da un incontro personale con Maria, che si inserisce nella propria storia umana, per poi affidarsi a Lei totalmente nella quotidianità e nella concretezza della nostra vita, perché Maria è una donna concreta. Attraverso Lei, ognuno di noi è riuscito ad accogliere le proprie fragilità, rendendole talenti per andare incontro all’Altro.

Presidente Reg.
Simona Sampaolesi

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