programma - II incontro

 

Oggi, Domenica 12 Aprile 2015 alle ore 09.00, i Gruppi della Milizia dell’Immacolata – Marche , si sono riuniti c/o una sala del Santuario di S. Giuseppe da Copertino di Osimo, per vivere il 2° incontro di Formazione “Educare per servire: come l’animatore MI è chiamato ad illuminare le tenebre”.

L’incontro ha avuto inizio con un momento di preghiera, in cui in unità abbiamo recitato le Lodi Mattutine. Successivamente, il Presidente Regionale Giovanni Gentilini ha presentato il nostro Assistente Nazionale della MI p. Mauro De Filippis, che oggi ha voluto partecipare al nostro incontro formativo, per accompagnarci con la sua esperienza e la sua profonda spiritualità mariana. In seguito, il Presidente Regionale ha mostrato tutti i gruppi MI presenti all’incontro.

In totale hanno partecipato all’incontro circa 75 persone.

Il Presidente Regionale Giovanni Gentilini ha comunicato al nostro Assistente Nazionale che nelle Marche, c’è stato il rinnovo del Consiglio Regionale nel Giugno del 2014, sottolineando la necessità di collaborare tutti per portare avanti il mandato e per crescere nella fede. I Presidenti, regionale e locali, non devono portare su di sé il peso delle responsabilità, ma devono essere aiutati dal proprio consiglio e dai militi. Questo, soprattutto, per superare i momenti di stanchezza e di difficoltà che si possono incontrare durante lo svolgimento del servizio al quale siamo stati chiamati.

Prima di ascoltare la relazione di Emanuela Sponda, p. Mauro De Fillippis ha ringraziato tutti per l’accoglienza a lui rivolta e, riallacciandosi alle parole del Presidente Regionale, ha ribadito l’importanza di aiutarci a vicenda nel portare avanti i nostri gruppi e le nostre attività. Noi viviamo in un difficile tempo, nel quale nessuno si fida più di nessuno, e parlare di affidamento a Maria non è semplice … è fuori contesto. Il milite è chiamato a calarsi nel carisma della sua fede … deve affidarsi a Dio e a Maria, solo così potrà poi portare alla fede il suo prossimo. P. Mauro comunica il suo amore per il logo della MI, dove Maria ha mani grandi … che proteggono … che rinfrancano. Inoltre, ci comunica che, come Milizia dell’Immacolata, avremo un’udienza con Papa Francesco, a data ancora da definirsi.

In seguito, il Vicepresidente Massimo Camaioni, ci porta i saluti di Nicola Farinelli, il relatore del precedente incontro formativo,non solo, ma sottolinea l’importanza della formazione continua per gli animatori, ma anche per gli assistenti spirituali.

A questo punto, il Presidente Regionale ha presentato la relatrice Emanuela Sponda, una Missionaria dell’Immacolata-Padre Kolbe, da noi tutti conosciuta, in quanto è anche formatrice nei corsi di formazione in preparazione alla Consacrazione, non solo, ma è anche una di “famiglia”, che da tempo ormai ci accompagna nel nostro cammino di fede … un dono della nostra Mamma Celeste.

Emanuela ha sviluppato il tema “Aspetti spirituali nella dinamica di gruppo: testimone di fede”. (Il testo della relazione è disponibile anche in allegato all’articolo, in formato pdf).

 

Successivamente alla pausa pranzo, verso le 15:00 riprendono i lavori. I gruppi si dividono nuovamente per svolgere la seconda parte del laboratorio. Intorno alle 16.00 ci si riunisce tutti nel salone per la condivisione degli elaborati.

Il Presidente Giovanni Gentilini, prima della condivisione, comunica alcune iniziative regionali e non solo, in particolare:

– Pellegrinaggio a Medjugorje dal 29 Aprile al 3 Maggio 2015;

– Pellegrinaggio a Roma sulle orme di P. Kolbe il 20-21 Giugno 2015.

Per questa occasione, il Vicepresidente Massimo Camaioni, propone una lotteria con diversi premi, il primo sarà un viaggio a Medjugorje, l’estrazione avverrà a Roma la sera del 20 Giugno. Questa iniziativa è stata presa per ricavare un utile per il Centro Regionale, il quale deve affrontare diverse spese per le attività promosse.

Pellegrinaggio in Polonia organizzato dalle Missionarie di Padre Kolbe dall’11 al 18 Agosto 2015.

Terminate le comunicazioni, il Presidente insieme a Emanuela, chiamano un membro rappresentativo di ogni gruppo per esporre il frutto del lavoro svolto durante la mattinata e nel primo pomeriggio:

GRUPPO GUIDATO DA VINCENZO RICCO (BLU): Vincenzo Ricco, nella prima parte del lavoro, afferma che la parola prevalente nel gruppo è la contemplazione; il sentimento è la gioia nel servire; l’immagine è quella dell’Immacolata che tiene le sue mani sulle spalle in segno di protezione, ma anche il Cenacolo di Maria come segno di comunione. Mentre nella seconda parte, l’Inno alla Carità ci richiama tutti alla partecipazione nella vita comunitaria, perché tutti i militi devono collaborare per rendere un animatore capace di gestire il gruppo e le sue attività. Molto importante è la preghiera sia personale che comunitaria, questo per sanare le ferite presenti in ognuno di noi, ma anche per renderci creta plasmabile nelle mani dello Spirito Santo come Maria.

GRUPPO GUIDATO DA LUCA CAPRIOTTI (GIALLO): Antonietta Pigliapoco evidenzia che nel gruppo la parola principale è stata contemplazione, intesa come la capacità di sentire Dio dentro di noi per andare poi verso l’altro; il sentimento è la pace, la serenità che solo la comunione con Dio ci può dare; l’immagine è l’abbraccio come segno di fraternità. Mentre dall’Inno della Carità è scaturita la capacità dell’animatore ad uscire da se stesso per andare verso l’altro, mettendo in risalto il buono che c’è in ogni persona che incontriamo.

GRUPPO GUIDATO DA SIMONA SAMPAOLESI E NATASCIA VIRGINI (ROSA):Simona Sampaolesi evidenzia che nel gruppo la parola predominante è la contemplazione intesa come un coltivare la propria interiorità; il sentimento è l’amorevolezza e la tenerezza; l’immagine è quella del buon Sammaritano. Per quanto concerne l’analisi dell’Inno alla Carità tutto ruota attorno alla frase”… tutto sopporta…” inteso come la capacità dell’animatore di sostenere le fragilità che gli appartengono e quelle del prossimo, ricordando che siamo vasi di creta. Non solo, ma che”… l’animatore non ha fine …” nel senso che lascia una traccia di sé nell’altro … ricordandosi che è animatore sempre … in ogni contesto della sua vita. Il gruppo ha analizzato passo per passo tutto l’Inno alla Carità, nel seguente modo:

 

L’animatore è paziente

per aiutare, per capire, accogliere, “sopportare” gli altri, aspetta i tempi di conversione degli altri

È benigno l’animatore

perché deve aiutare gli altri, deve seguire la regola del 2° comandamento: “ AMATEVI GLI UNI E GLI ALTRI COME IO HO AMATO VOI”, desidera la felicità e il bene dell’altro

Non è invidioso l’animatore, non si vanta e non si gonfia

è chiamato a servire con umiltà, condividere i propri doni con l’altro, desidera la felicità altrui

Non manca di rispetto e non cerca il suo interesse

dona se stesso senza aspettarsi nulla in cambio, neanche un grazie, l’animatore smette di pensare a se stesso e mette al primo posto l’altro

Non si adira e non tiene conto del male ricevuto

è chiamato ad essere mite, deve porgere l’altra guancia, ha uno stato sereno dovuto alla comunione che ha con Dio e che gli consente di gestire ogni situazione che gli si presenta

Non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità

l’animatore si accorge dei rischi e dei pericoli, ma si orienta sempre verso il bene

Tutto copre

si concentra sul bene, sugli aspetti positivi delle persone

Tutto crede

“mi fido di te!”… si fida e sta sempre collegato con Dio e Maria

Tutto spera

spera che il proprio operato porti dei frutti nel tempo

Tutto sopporta

sostiene amorevolmente le fragilità proprie e quelle dell’altro. Ricordiamo S. Paolo:”… noi abbiamo un tesoro contenuto in un vaso di creta …”;

L’animatore non avrà mai fine

un buon animatore non avrà mai fine perché lascia un’impronta indelebile lungo il suo cammino. Possiamo riassumere questa affermazione con l frase di Isaia 49, 5.6 “… è troppo poco tu sia mio servo … io ti renderò luce delle nazioni …” . Io sono un animatore sempre … in ogni contesto della mia vita … e condivido questo dono con il prossimo per il suo bene.

 

A conclusione, abbiamo ascoltato e letto la canzone di NEK, “se non ami” (il video è disponibile tra gli allegati all’articolo).

Prima di chiudere la giornata, prende la parola p. Sergio Cognigni per ringraziare tutti della presenza a questa iniziativa del Centro Regionale e, per ricordarci che, noi viviamo in un tempo particolare e il cristiano è chiamato a portare la sua luce … una speranza. Nessuno può essere un semplice spettatore, se Dio ci ha chiamato come militi è perchè ha bisogno di noi … e noi dovremmo rispondere eccomi … manda me! Kolbe diceva di voler essere un pennello nelle mani dell’Immacolata … quello che dovremmo essere anche noi … più noi siamo morbidi nelle sue mani più daremo vita a dei capolavori per realizzare la volontà di Dio.

Il mondo ha bisogno di speranza … è per questo che siamo chiamati a convertire coloro che fanno il male.

Allora andiamo avanti … mettiamoci nelle mani di Lei e faremo cose grandi.

Concluso il lavoro pomeridiano, alle ore 17.30 ci siamo trasferiti nella Cripta di S. Giuseppe da Copertino per partecipare alla S. Messa, celebrata dall’Assistente Regionale della MI p. Sergio Cognigni insieme al Diacono Mario Borioni, un nostro caro milite di San Severino Marche.

Finisce così il nostro secondo incontro di formazione.

Auguriamo a tutti i responsabili dei gruppi MI e a tutti i militi di divenire ogni giorno di più il riflesso dell’amore e della tenerezza di Maria … che possiamo essere luce delle nazioni … luce che porta speranza e salvezza a tutti … indistintamente.

Segretaria Regionale

Simona Sampaolesi

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