In questa calda estate un gruppo di 61 persone di cui 31 delle Marche hanno vissuto una bellissima esperienza in Polonia. Le Missionarie dell’Immacolata-Padre Kolbe hanno organizzato un viaggio tra cultura e spiritualità sulle orme di Kolbe in Polonia nel periodo che va dall’11 al 18 Agosto 2015.

Ora, terminata questa esperienza, desidero farvi partecipi di questo viaggio attraverso un diario di bordo, nel quale ho dato spazio prevalentemente alle parole di p. Raffaele Di Muro che ci hanno accompagnato e nutrito spiritualmente, lungo tutto il percorso del nostro itinerario.

 

MARTEDI’ 11 AGOSTO:

SANTUARIO DELLA DIVINA MISERICORDIA

Appena giunti nella terra polacca ci siamo recati al Santuario della Divina Misericordia. Qui la Santa Faustina Kovalscka ha vissuto l’esperienze mistiche, nelle quali colloquiava con Gesù misericordioso. In questa occasione p. Raffaele Di Muro ci ha ricordato che la misericordia di Dio è l’amore che Lui ha per noi; un amore che può essere paragonato all’amore della Madre … Lei c’è sempre! S. Massimiliano Maria Kolbe afferma che l’amore di Dio si manifesta in tutti i suoi doni, fino a quello supremo … il dono di Gesù Cristo; anche Maria è un dono della misericordia del Padre. Padre Kolbe sottolinea che dobbiamo accogliere i doni di Dio con umiltà, perché solo attraverso di essa possiamo farne buon uso e viverli autenticamente. Santa Faustina è un’ apostola della misericordia di Dio e la sua caratteristica fondamentale è l’umiltà.

Un dono della misericordia è il perdono. Padre Kolbe afferma che la vera misericordia è perdonare e per esserne capaci dobbiamo avere un cuore piccolo, umile, il quale si può avere con la preghiera. Non è semplice perché noi uomini siamo inclini al male, ma Kolbe ci insegna a farci piccoli partendo dalle situazioni della nostra quotidianità. Attingiamo il nostro cuore nei doni di Dio educandolo all’umiltà.

 

MERCOLEDI’ 12 AGOSTO :

SANTUARIO DELLA MADONNA DI CZESTOCHOWA

In questa giornata abbiamo visitato il Santuario della Madonna Nera tanto caro a San Giovanni Paolo II e al Popolo Polacco, i quali in occasione della festa della Regina della Polonia ( il 26 agosto) organizzano ogni anno il pellegrinaggio a piedi partendo da diverse città della Nazione, fino al Santuario. E’ stato veramente commovente vedere tutte queste persone, piccoli, giovani e adulti che tra canti e preghiere giungono con amore ai piedi della Regina della Polonia guidate dal loro Pastore, il Vescovo.

Padre Raffaele Di Muro, in questa giornata, ha sottolineato l’importanza della comunione fraterna, del camminare insieme per correggersi, pregare ed incitarsi a vicenda lungo il cammino di fede. La preghiera comunitaria è forte … potente. La comunione fraterna è la forza della preghiera ed è gradita a Maria che intercede per tutti noi. Se pensiamo a S. Massimiliano Maria Kolbe possiamo notare che volle fondare la Milizia dell’Immacolata insieme ad altri 6 confratelli, così come andò con altri in Giappone, non solo, ma visse in comunione anche l’esperienza terribile della prigionia nei Campi di Concetramento. Nelle sue esperienze osserviamo due aspetti:

 

–         La protezione di Maria;

–         La comunione con i fratelli.

Kolbe ha vissuto ogni situazione in comunione, e Maria è stata la sua insegnante. Ad esempio, Kolbe restò particolarmente affascinato, nella Scrittura, dal racconto delle Nozze di Cana, nel quale è messo in evidenza la grandezza dell’amore di Maria nel prendersi cura degli sposi; inoltre Kolbe ama, nel Vangelo di Luca, il racconto di Maria che va a trovare la cugina Elisabetta e dall’amore che mise nel crescere e accompagnare il Figlio in tutta la sua vita.

Oggi Maria ci vuole insegnare che siamo chiamati ad imitarla nella comunione con i fratelli, Lei ci dice “ prendetevi cura dei vostri fratelli come io mi prendo cura di ognuno di voi”. Dobbiamo far cadere il muro dei nostri pregiudizi per aprirci verso l’altro. S. Massimiliano Maria Kolbe ci insegna che non basta pregare Maria, dobbiamo imitarla.

 

GIOVEDI’ 13 AGOSTO:

CRACOVIA

La giornata è stata molto impegnativa. Oggi abbiamo visitato la Chiesa di S. Francesco dove il nostro fondatore inizio la sua missione di giovane frate che ritornava dall’Italia dopo che si era preparato con gli studi, ma nello stesso tempo, l’amato Papa S. Giovanni Paolo II si recava molte volte a pregare. Nel pomeriggio abbiamo visitato il Museo di Schindler, l’uomo che salvò migliaia di Ebrei nel periodo del Nazismo.

Durante questa intensa giornata p. Raffaele di Muro ci ha parlato del perdono. S. Massimiliano Maria Kolbe ci ricorda che possiamo perdonare solo se nel nostro cuore alberga la pace. Gesù chiede ad ognuno di noi di perdonare. In che modo Kolbe sperimenta la pace? Attraverso la presenza di Maria, la quale lo faceva sentire amato. In modo particolare qui nella Chiesa di S. Francesco Egli sperimentò l’amore dell’Immacolata. Nel Gennaio del 1922 Kolbe desiderava diffondere il Cavaliere, ma ciò gli richiede un cospicua somma di denaro, 500 marchi, che Lui non possedeva. Nei giorni seguenti, sull’altare dell’Immacolata, viene trova una busta contenente 500 marchi con scritto “per te o Immacolata”.

L’amore materno della Madonna gli infonde la pace nel cuore, quella pace che gli consente di essere misericordioso. Attraverso Maria Padre Kolbe sperimentò la pace e la misericordia di Dio. Ma egli ci ricorda che per sperimentare la pace dobbiamo essere misericordiosi verso noi stessi. Se noi riusciamo a perdonare noi stessi, ad accettare le nostre miserie possiamo donare la pace e il perdono al nostro prossimo. Essere accoglienti verso noi stessi per quello che siamo … i nostri pregi e difetti … ciò ci sembra poco, ma nelle mani dell’Immacolata possiamo tutto. Se ci sentiamo amati e accolti da Lei, possiamo aprirci verso l’altro, amandolo e perdonandolo. Il perdono è difficile, ma possibile. Lasciamo che il nostro cuore sia invaso dall’amore di Dio e di Maria per effonderlo intorno a noi … guardiamo al nostro cuore per aprirlo all’amore di Dio per vincere così le nostre inclinazioni malvagie. Dio si manifesta nei piccoli segni della nostra vita per poi trasmettere questo amore sperimentato all’altro.

Nelle piccole cose della vita quotidiana, con i nostri pregi e difetti, siamo chiamati a convertire i nostri fratelli che non hanno sperimentato l’amore di Dio e di Maria.

 

VENERDI’ 14 AGOSTO:

I CAMPI DI STERMINIO

Nel giorno in cui noi militi ricordiamo il grande dono d’amore di Kolbe, dare la propria vita in cambio della salvezza di un padre di famiglia, abbiamo visitato il campo di concentramento di Auschwtz e il campo di sterminio di Birkenau. Al mattino abbiamo visitato e lasciato le nostre intenzioni di preghiera nella cella dell’amore, la cella in cui Kolbe donò la propria vita in cambio di quella di un detenuto. Camminando nei campi ho avvertito tanto silenzio, un silenzio doloroso perché non si può comprendere tanto orrore e odio, ma nello stesso tempo si è toccata la speranza che il dono di Kolbe ha riacceso in luogo così orribile. Ricordando Kolbe, in verità afferma p. Raffaele Di Muro, noi celebriamo la vittoria dell’amore sull’odio. Qui tutti noi avevamo un volto sconvolto, ma Kolbe ci ha fatto sentire positivamente sconvolti con il suo dono d’amore. Lui ci ha dato la speranza che è possibile che l’amore vinca. Il nostro padre fondatore entra nel campo di Auschwtz il 29 Maggio del 1941 e morirà il 14 Agosto dello stesso anno; qui svolgeva i lavori più umili e degradanti e infondeva coraggio ai fratelli trasformati dal dolore vissuto nel campo. Il comportamento umile, amorevole di S. Massimiliano a convertito tante persone all’interno del campo di concentramento; egli subiva tante vessazioni, ma quando andò in ospedale i detenuti strisciavano fino al suo letto per essere da lui confessati. Anche nella sua Niepokalanow egli amava e conosceva ogni confratello, e qui vi erano presenti 700 frati.

Il suo cammino è stato segnato dall’amore manifestato attraverso piccoli gesti e semplici situazioni di vita quotidiana. Se anche noi avessimo questo sguardo d’amore nelle realtà e verso le persone che incontriamo, potremo fare grandi cose e superare situazioni difficili. Kolbe desidera che noi ci conformiamo all’amore di Cristo donando amore al prossimo. Allora, quando qualcuno ci chiede “Dov’era Dio nei campi di concentramento e sterminio?” noi dobbiamo rispondere in Kolbe. Si diventa grandi nell’amore nel momento in cui lo si vive passo passo nella vita, non solo, ma si diventa santi accogliendo le piccole croci quotidiane. Padre Kolbe ci ricorda che quando vogliamo amare il nostro IO si ribellerà, ma se restiamo ancorati a Cristo possiamo vincerlo. Nel nostro IO ci sono rancori, ferite legate a tante situazioni … lasciamole qui e lasciamo che l’amore invada il nostro cuore per poi dare speranza al mondo che ci circonda, anche a quello più brutto come l’orrore di Auschwtz.

Cerchiamo di avere fiducia nel nostro cuore e nella nostra capacità di amare così che possiamo essere illuminati da Cristo e dall’Immacolata.

Crediamo nel nostro cuore!

 

SABATO 15 AGOSTO E DOMENICA 16 AGOSTO:

NIEPOKALANOW

In queste due giornate abbiamo vissuto nella città dell’Immacolata fondata da S. Massimiliano Maria Kolbe, all’interno della quale abbiamo potuto sperimentare e toccare con mano l’ideale del nostro padre fondatore … è stata un’esperienza indimenticabile!

Nel giorno dell’Assunta, p. Raffaele Di Muro, ci ricorda che la Vergine Assunta in cielo ci traccia una via di resurrezione;

Ella vive nella gloria e delinea una strada per noi. Questa affermazione è sostenuta da due aspetti:

1)    Un aspetto è la Sua comunione con il Figlio Gesù, motivo per cui è stata assunta in Cielo;

2)    Pio XII affermò che Maria non poteva conoscere la corruzione della morte corporale, in quanto è la madre di Gesù.

 

Maria ci insegna a percorrere la strada della comunione con il Figlio per aspirare alla santità ora e all’eternità futura. Ella ci indica la via di resurrezione in due modi:

1)    Vivere in comunione con Gesù;

2)    Portare Cristo nel cuore.

 

Padre Kolbe ci consiglia di vedere Maria come una compagna e madre del nostro cammino terreno verso l’eternità. Se noi sentiamo Maria vicina può accadere qualunque cosa … Lei è il modello di sequela, cioè ci insegna come seguire Gesù. Il Vangelo odierno (Luca 1, 39-56) ci indica tre termini che caratterizzano la figura di Maria:

 

1)    Carità: Maria ci insegna ad amare e Kolbe vuole trasmettere questo insegnamento a tutti gli uomini e vuole amare tutti come fa Lei;

 

2)    Beata:perché ha ascoltato e accolto la Parola di Dio. Noi siamo chiamati a fare lo stesso, in quanto la Parola con l’aiuto dello Spirito Santo ci trasforma. Maria è chiamata la sposa dello Spirito Santo perché accogliendolo si è lasciata forgiare dallo stesso;

 

3)    Ringraziamento:Maria ringrazia sempre il Signore. Padre Kolbe ci incita a ringraziare sempre Dio per ogni dono, perché così facendo apriamo il nostrocuore alla Sua grazia. Più diciamo grazie e più il nostro cuore diventa umile e aperto ai suoi doni.

Noi non dobbiamo vedere Maria come un’entità astratta, ma come un esempio concreto da seguire. Accogliamo questo suggerimento … Lei ci è vicina e ci insegna la sequela. Kolbe ci direbbe “Lasciati condurre … “ possiamo seguire Cristo seguendo Maria e il Suo esempio. San Massimiliano Maria Kolbe intercede per noi … per essere capaci di seguirLa in ogni momento anche in quello più doloroso e difficile.

Nella giornata seguente, durante la Celebrazione Eucaristica, abbiamo ascoltato il Vangelo di Giovanni 6, 51-58, il quale mette in rilievo l’importanza del Pane Eucaristico. Padre Raffaele ci ricorda che tutti noi abbiamo bisogno di nutrimento spirituale e questo è possibile solo attraverso il Pane Eucaristico.

S. Massimiliano Maria Kolbe era un grande innamorato dell’Eucarestia.

Egli era della convinzione che la preghiera sia l’attività principale del cristiano, infatti durante il lavoro quotidiano, Kolbe faceva le “pause Eucaristiche”; l’Eucarestia per lui era un nutrimento importante. Le sue giornate erano caratterizzate da due momenti:

 

1)    Prepararsi a ricevere Gesù;

2)    Ringraziare dopo aver ricevuto il Pane Eucaristico.

L’Eucarestia è il centro della vita e della giornata per un cristiano.

Tutti noi siamo chiamati ad apprezzare il Pane Eucaristico rendendolo il fulcro della nostra vita. Per Kolbe era talmente importante che ad Auschwitz cercava sempre di donare l’Eucarestia sia agli ammalati che a tutti i prigionieri. In ogni contesto Kolbe celebrava l’Eucarestia e ci insegna ad apprezzarla … a ricercare sempre Gesù.

Gesù è il Pane della vita … Lui viene attraverso l’Eucarestia in mezzo a noi, per seguirci nel nostro cammino.

S. Massimiliano Maria Kolbe affidava a Maria l’Eucarestia, la quale lo aiutava a vivere bene questo incontro con Gesù, per portare poi i frutti nella vita di tutti i giorni. Egli diceva sempre “Io ti ho ricevuto e Tu sei dentro di me … mi divinizzi … mi rendi una nuova persona”.

Noi siamo il tempio nel quale custodiamo Gesù … accogliamoLo … lasciamoci trasformare dalla Sua presenza in noi.

                        

LUNEDI’ 17 AGOSTO:

WADOWICE

In questa giornata abbiamo visitato le Miniere di Sale che sono veramente bellissime, camminando all’interno di esse sembra di stare in un mondo surreale, per i suoi colori, le forme spettacolari che si sono create con il sale. Successivamente, abbiamo visitato i luoghi dove il nostro amato Papa S. Giovanni Paolo II è cresciuto con la sua famiglia e i suoi amici.

Padre Raffaele, sull’esempio di S. Giovanni Paolo II, ci ricorda che l’amore per il Signore o è totale o non è.

Noi facciamo grande fatica ad amare, ma il Signore ci chiede di amarlo.

Nel Vangelo odierno, preso da Matteo 19, 16-22, notiamo l’errore del giovane ricco: non riuscire a mettere il Signore al centro della sua vita. Pensiamo a S. Giovanni Paolo II, il quale ha lavorato su se stesso tutta una vita per riuscire a mettere Gesù al centro della sua esistenza.

Cristo non è esigente, ma è la perla preziosa della nostra vita e ci chiama alla Santità. Egli ci chiede tutto perché ci dona tutto e ci vuole riempire del Suo amore e dei Suoi doni.

Osservare i suoi comandamenti non è il massimo impegno che ci viene richiesto, bensì il massimo è seguirlo e Maria è l’esempio della sequela a Cristo. Allora, non accontentiamoci del livello spirituale raggiunto, ma andiamo avanti!

Gesù ci dice “Non vi accontentate … “. Lui è il cuore del nostro cuore e questo ci spinge ad andare avanti. In quest’ottica, i comandamenti di Dio non sono solo delle norme, ma una via d’amore che Gesù ci indica.

Ma dobbiamo fare attenzione perché il rischio potrebbe essere lo scoraggiamento. L’uomo deve ricordarsi che, il cammino di fede richiede pazienza … costanza … affidamento … andiamo avanti cercando di crescere sempre.

Non cadiamo nella tentazione di dire che è impossibile essere Santi … se Gesù è nel nostro cuore tutto è possibile.

 

MARTEDI’ 18 AGOSTO:

SANTUARIO DI S. GIOVANNI PAOLO II

Sta per concludersi il nostro viaggio in Polonia, ma prima di lasciare questa terra, siamo andati a visitare il Santuario di Papa S. Giovanni Paolo II, da noi tanto amato. Qui p. Raffaele ha Celebrato la Messa e ha focalizzato la sua attenzione sulla parola paura, da noi tanto utilizzata!

Seguire Gesù ci fa paura perché pensiamo alla croce ed essa ci rende timorosi.

Noi oggi abbiamo un’altra paura, la fine del pellegrinaggio e con esso la gioia, la comunione sperimentata tra noi e i nostri legami nascenti. Ma non è così! Se noi abbiamo vissuto questo itinerario spirituale con il cuore aperto, sicuramente la nostra comunione continuerà e saremo portatori di luce intorno a noi … quella luce che abbiamo sperimentato qui … insieme e in unità.

 

Come si può affrontare la paura?

 

Possiamo affrontarla in diversi modi:

1)    Ricordando che il Signore ci vuole felici a partire da ora … in questa terra … Lui ci dice che vuole darci i centuplo. Giovanni Paolo II ci esortava ad aprire le porte a Cristo, a non aver paura. Se pensiamo alla sua esperienza noteremo che nella sua vita, a un certo punto rimase completamente solo, ma Gesù lo ha inondato del Suo amore e dei Suoi doni. Non ha avuto paura e ha avuto tanto amore. Sicuramente anche noi avremo le nostre sofferenze, ma affidiamole a Gesù, ricordandoci che ci vuole felici oggi non solo dopo la morte! Questo ci farà vincere la paura.

 

2)     La fedeltà di Dio ci farà vincere le paure. Lui non si dimentica delle Sue promesse, per cui se ci chiama ci darà anche la forza per portare avanti lanostra missione. Pensiamo a S. Massimiliano Maria Kolbe a S. Faustina … avevano il cuore pieno di gioia e di amore, nonostante tutto, perché sapevano che Dio era con loro … sempre!

 

3)    La presenza dell’Immacolata ci fa vincere la paura. Lei ci accompagna silenziosamente con amore materno nel corso del nostro cammino di fede. Lei sarà sempre con noi!

Vinciamo ogni paura … affidiamoci serenamente a Dio … Lui ci traccerà il cammino e noi vivendolo con il nostro eccomi piano piano lo scopriremo.

A questo punto p. Raffaele ci ha donato un simbolo, un piccolo sandalo, per farci presente che Gesù camminando con noi su questa terra ha lasciato un solco e noi vogliamo seguire e camminare su di esso.

La comunione che abbiamo sperimentato e che sperimenteremo in futuro non avrà mai fine.

Si conclude così questo edificante viaggio nella terra e nella spiritualità del nostro Padre Fondatore S. Massimiliano Maria Kolbe.

Un ringraziamento speciale va alle Missionarie dell’Immacolata- Padre Kolbe: Emanuela e Lucia che ci hanno accompagnate e Paola, Maria Del Carmen, Giovanna, Maria Angela, Angela e i volontari che ci hanno accolto nella casa in Polonia.

Un grazie sincero a p. Raffaele Di Muro che con le sue parole ha preso per mano il nostro cuore per renderlo capace di accogliere il dolore e la speranza che là abbiamo sperimentato.

Un augurio a tutti noi pellegrini, perché la comunione vissuta tra noi possa continuare attraverso la preghiera e possa irradiarsi verso le persone che incontriamo nella nostra realtà quotidiana.

Buon cammino a tutti … senza paure … sotto la guida di Padre Kolbe e la protezione materna dell’Immacolata nel cammino tracciato da Cristo per noi.

 

 

                                                                                                             Simona Sampaolesi

Segretaria Regionale della MI-Marche

 

 

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